Al Victoria and Albert aprirà la prima mostra su Elsa Schiaparelli nel Regno Unito

Il surrealismo di Schiaparelli fa tappa a Londra per la prima volta nel 2026. Una grande mostra celebrerà la stilista Elsa e la maison che hanno rivoluzionato il concetto di moda nel Novecento

Schiaparelli approda a Londra da marzo 2026. Il Victoria and Albert Museum aprirà le porte alla prima mostra britannica interamente dedicata a Elsa Schiaparelli, la visionaria stilista italiana che ha rivoluzionato il concetto di moda nel XX Secolo.

The Tears Dress, designed by Elsa Schiaparelli e Salvador Dalì, 1938, Paris
The Tears Dress, designed by Elsa Schiaparelli e Salvador Dalì, 1938, Paris

La mostra su Schiaparelli al V&A

Schiaparelli: Fashion Becomes Art si annuncia come un viaggio nell’universo creativo di una donna che, nel mezzo dei drammi del secolo scorso, ha trasformato la moda in un linguaggio di audacia e sogno. La mostra ripercorrerà quasi un secolo di innovazione, dalla fondazione della maison negli anni Venti alla sua rinascita contemporanea sotto la guida di Daniel Roseberry, mettendo in luce l’influenza duratura di Schiaparelli sul design, sull’arte e sulla cultura popolare.

Chi era Elsa Schiaparelli

Elsa Schiaparelli fu molto più di una stilista: fu una pioniera, un’artista, un’imprenditrice eclettica che seppe fondere arte e abbigliamento in un modo che nessuno aveva mai osato. Conosciuta per le sue collaborazioni con i grandi nomi del surrealismo, da Salvador Dalí a Jean Cocteau, Schiaparelli ridefinì i confini del vestire: celebre è l’abito Skeleton, che esibiva un torace in rilievo come una scultura, o il cappello-scarpa, che sfidava ogni logica ma incantava l’immaginazione. La mostra del V&A, con oltre 200 oggetti tra cui capi d’abbigliamento, fotografie, profumi e opere d’arte, sarà la più completa retrospettiva della sua opera, ponendo attenzione anche sulla poco nota sede londinese della maison e sul legame della stilista con una clientela sofisticata e indipendente.

Abito lungo, collezione Matador Couture Haute couture autunno-inverno 2021-2022. Collana in ottone dorato ornata con strass a forma di polmoni. Schiaparelli by Daniel Roseberry, Patrimoine Schiaparelli Parigi
Abito lungo, collezione Matador Couture Haute couture autunno-inverno 2021-2022. Collana in ottone dorato ornata con strass a forma di polmoni. Schiaparelli by Daniel Roseberry, Patrimoine Schiaparelli Parigi

La mostra Schiaparelli: Fashion Becomes Art

Nel cuore dell’esposizione, visitabile dal 21 marzo fino all’1 novembre 2026, si troverà il confronto fra la Schiaparelli più storica e la sua reinvenzione contemporanea. Il direttore creativo Daniel Roseberry ha saputo interpretare la visione originaria della fondatrice con creazioni che mantengono il linguaggio scultoreo e l’ironia surrealista, adattandoli ai codici del lusso moderno. Il suo lavoro, che ha già calcato con successo i red carpet internazionali e conquistato celebrità e critici, si pone in perfetta continuità con l’energia sperimentale che ha sempre caratterizzato la maison. Dalla storica sede di Place Vendôme, Schiaparelli continua oggi a essere una fucina di invenzioni, dove l’artigianato si fa performance e l’Haute Couture si confronta con l’immaginario collettivo.

Evening Coat designed by Elsa Schiaparelli e Jean Cocteau, 1937, London
Evening Coat designed by Elsa Schiaparelli e Jean Cocteau, 1937, London

Schiaparelli al V&A

Come ha dichiarato Tristram Hunt, direttore del V&A, la mostra vuole celebrareuna delle designer più geniali e audaci nella storia della moda, e non potrebbe esserci sede più adatta. Il V&A non è solo uno dei musei di design e arti applicate più prestigiosi al mondo, ma anche custode della più importante collezione britannica di opere firmate Schiaparelli. In un’epoca in cui la moda rischia di perdere il suo legame con la cultura e la sperimentazione, questa mostra ricorda che “nei momenti difficili, la moda è sempre audace”, come disse la stessa Elsa.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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