A Vicenza un concorso di architettura punta a trasformare l’ex Cinema Corso

Con l’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza, la Fondazione Giuseppe Roi sta per bandire un concorso per progettisti under 40 finalizzato alla rigenerazione urbana e culturale di un immobile simbolo del centro storico della città del Palladio. Ecco cosa sarà

Denominata CORSO – Culture del Contemporaneo, l’iniziativa recentemente annunciata dalla Fondazione Giuseppe Roi è senza precedenti per la storia dell’istituzione vicentina intitolata al marchese, mecenate e pronipote di Antonio Fogazzaro. Fondata nel 1988 e da sempre attiva nella promozione della cultura e dell’arte, con specifico riguardo per il Museo Civico di Vicenza e per la rete museale cittadina, la Fondazione ha scelto di non privarsi (magari svendendolo) di uno degli immobili di pregio del lascito che gestisce. Non si tratta, del resto, di un edificio qualsiasi: in disuso dal 1996, l’ex Cinema Corso, situato al civico 31 nello strategico Corso Fogazzaro, è un immobile di pregio del centro storico di Vicenza. E, soprattutto, è un tassello importante della memoria locale. Il proposito della Fondazione Roi è renderlo, di nuovo, un punto di riferimento per la comunità. In una forma coraggiosa e non scontata, specie per una città di queste dimensioni.

Rigenerazione urbana a Vicenza: al via il rilancio di uno storico cinema

Nell’ottica di valorizzare il nostro patrimonio, per salvare questo ex cinema del centro storico da condizioni di degrado veramente preoccupanti, e per iniziare a sanare una lacuna che la città e l’intera provincia hanno rispetto all’arte del Novecento e contemporanea, abbiamo deciso di investire nell’edificio” spiega, raggiunta da Artribune, la professoressa Francesca Lazzari, presidente della Fondazione Roi dal 2024. È al suo mandato (e al CDA in carica) che si deve il piano di rigenerazione urbana e culturale ribattezzato CORSO – Culture del Contemporaneo, alla cui definizione e stesura hanno contribuito, in qualità di consulenti, Cristiano Seganfreddo e Fabio Severino. “Siamo da sempre impegnati nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Vicenza. Ora abbiamo inteso intraprendere questo progetto per restituire alla città un luogo di cultura e di incontro, che è stato vivo per decenni” prosegue Lazzari, specificando che si punta a rilanciare l’immobile come sito “ibrido, multifunzionale, dove le arti e le culture del nostro tempo possano veramente esprimersi a Vicenza, città vocata a Palladio e, fin qui, a esperienze culturali più tradizionali”. Per farlo, la Fondazione Roi ha scelto di percorrere l’ambiziosa strada del concorso internazionale di architettura, una prassi “meno usuale per le fondazioni private, ma vogliamo dare subito un rilievo pubblico all’operazione, aprendo il ragionamento ai giovani architetti under 40. Ci vorrà un po’ più di tempo, ma riteniamo che sia questa la pratica corretta per uscire dalle dinamiche locali”. Per il concorso, il cui bando sarà reso noto a breve, e per la gestione del processo, è stato coinvolto l’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza.

La Fondazione Roi investe in un hub culturale ibrido senza precedenti per Vicenza

Flessibilità è uno dei concetti chiave per comprendere la natura del processo al via. Lazzari, infatti, evidenzia che non si intende dotare Vicenza di “un museo e neanche di un semplice centro culturale. Prevediamo di realizzare uno spazio fluido, aperto. Un laboratorio culturale innovativo e di sperimentazione contemporanea, capace di trasformare l’ex cinema in un catalizzatore dell’energia creativa delle nuove generazioni che, anche qui, sono presenti. Arte, performance, musica, eventi, fotografia, cinema reinventato, tecnologie emergenti si potranno incontrare in questo luogo, dando vita a un ecosistema culturale dinamico e in continua evoluzione”. CORSO verrà dotato di un’area espositiva flessibile e adattabile, così da ospitare almeno due mostre di arte contemporanea di livello internazionale all’anno. Ma sarà anche “uno spazio di produzione culturale” indica ancora la presidente. Anche per questo, l’attuale programma funzionale prevede spazi di co-working per artisti, residenze internazionali under 35, laboratori per curatori emergenti, think tank generazionali e un hub sui new media e l’arte digitale. “Questo è un contesto urbano con una forte eredità storica. Noi vogliamo inserire una proposta orientata alla contemporaneità, vogliamo proiettarci verso il futuro. Pensiamo di poter valorizzare la città anche come polo attrattivo sul fronte del contemporaneo, offrendo alle giovani generazioni un nuovo punto di riferimento per l’apprendimento e la fruizione culturale. Vicenza è una città che pondera i cambiamenti. Quindi oggi rileviamo attesa, curiosità, interesse, ma anche qualche cautela” racconta Lazzari.

Vicenza, ex Cinema Corso. Photo Marco Zorzanello
Vicenza, ex Cinema Corso. Photo Marco Zorzanello

Al via a Vicenza il concorso internazionale di architettura per la rinascita dell’ex Cinema Corso

In attesa quindi del bando e del successivo lavoro dei progettisti che sceglieranno di misurarsi con questo stabile – “è un bellissimo edificio circolare, con una serie di spazi articolati e un appartamento sottostante che si presta a essere rifunzionalizzato. Non vogliamo stravolgerlo e chiederemo che vengano adottate strutture mobile, anche pensate appositamente” spiega Lazzari –, è già stata resa nota l’entità dell’investimento: si aggira sui 5 milioni di euro. “Essendo una fondazione privata daremo subito l’incarico al vincitore, cui spetterà anche la direzione lavori. Contiamo che il cantiere duri un anno e mezzo circa, per poi inaugurare la prima grande mostra internazionale su cui stiamo già ragionando con Seganfreddo e Severino”. A precedere il debutto espositivo ufficiale, intanto, sarà la pubblica restituzione degli esiti del concorso di architettura, che Lazzari considera come “un’occasione per un confronto autorevole, serio, aperto e credibile”. A documentare quella che dovrebbe dunque essere l’ultima estate di chiusura e silenzio dell’ex cinema, prima dell’avvio dei lavori e del nuovo CORSO, è il fotografo Marco Zorzanello con gli scatti che in parte mostriamo in questo articolo.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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