89 anni di scultura: il maestro Gianmaria Potenza è a Venezia
L’antica cornice di Palazzo Ferro Fini diventa teatro di una grande mostra che ripercorre l’opera del grande scultore veneziano, esaltando il suo linguaggio “calligrafico” a partire dai suoi celebri “Elaboratori” ispirati alle schede elettroniche delle pianole

Nelle sale di Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto e custode della memoria architettonica veneziana, prende forma la mostra Elaborating New Codes, una retrospettiva dedicata a uno dei momenti più intensi e rivelatori del percorso artistico di Gianmaria Potenza (Venezia, 1936).
Chi è lo scultore Gianmaria Potenza
Veneziano di nascita e di formazione, Potenza è un artista di straordinaria sensibilità e rara coerenza, una figura che, pur profondamente immersa nel proprio tempo, sfugge a ogni etichetta del contemporaneo. Il suo lavoro intreccia tempi e luoghi diversi in un mosaico di forme e materiali, mantenendo sempre una forza comunicativa intensa. La coerenza visiva che attraversa la sua produzione si concretizza in un linguaggio dalla qualità quasi calligrafica. I tasselli geometrici che ricorrono nelle sue opere non sono semplici elementi ornamentali, ma segni strutturati e carichi di significato. Con il loro ritmo rigoroso, ma mai rigido, si susseguono come lettere di una scrittura intima e inconfondibile: la firma silenziosa con cui Potenza comunica la propria visione del mondo. Una scrittura visiva, sì, ma anche profondamente emotiva, che invita l’osservatore a cogliere significati nascosti, oltre l’apparenza. Il suo linguaggio espressivo, personale e stratificato, si apre a molteplici letture e a infinite possibilità compositive. L’amore per i materiali, che lo accompagna fin dagli esordi, non ha mai perso intensità: al contrario, si è rinnovato nel tempo, diventando una delle cifre più riconoscibili e vitali della sua poetica.
Le opere di Gianmaria Potenza in mostra a Palazzo Ferri Fini a Venezia
Fulcro dell’esposizione a Palazzo Ferro Fini, curata da Valeria Loddo, è la celebre serie degli Elaboratori, avviata dall’artista nei primi anni Novanta. Questo corpus di opere rappresenta un momento cruciale nella ricerca di Gianmaria Potenza: non solo per la radicalità e l’autonomia del linguaggio visivo che vi prende forma, ma soprattutto per la capacità dell’artista di intercettare — e tradurre in segno — i profondi mutamenti culturali e tecnologici che si stavano allora delineando. È lo stesso Potenza, con il suo parere sorridente, a raccontarne l’origine: “L’idea dell’Elaboratore mi è venuta guardando le schede elettroniche, e ancora prima osservando i rulli delle pianole che, azionati a manovella, producevano suoni. Era l’inizio degli anni Novanta, un periodo di grande fermento, in cui si cominciavano a percepire i cambiamenti epocali dell’era digitale”.
Il percorso espositivo della mostra a Palazzo Ferri Fini a Venezia
In quattro sale sono raccolte circa trenta opere che compongono un percorso tanto estetico quanto concettuale, nel quale la serie degli Elaboratori non è sola, ma in dialogo con una selezione di sculture più recenti realizzate in bronzo, marmo e legno. La mostra, dunque, non celebra un momento isolato, ma illumina la continuità di un percorso evolutivo che attraversa decenni senza mai perdere coesione. Non una retrospettiva lineare, bensì una vera e propria costellazione di segni e rimandi, in cui le opere dialogano oltre le epoche, intrecciandosi attraverso affinità formali e un’intima coerenza visiva.
Il Progetto Giovani Talenti 2025
A custodire e rilanciare il vasto patrimonio artistico e culturale del maestro è la Fondazione Potenza Tamini, costituita nel 2023 e già straordinariamente attiva. La sua missione non è solo quella di promuovere e valorizzare l’opera di Gianmaria Potenza, ma anche di favorire nuovi dialoghi tra le arti, sostenendo giovani talenti. In quest’ottica nasce il Progetto Giovani Talenti 2025, lanciato dalla Fondazione in parallelo alla mostra e rivolto a giovani musicisti e compositori. L’iniziativa invita a tradurre l’universo visivo di Potenza in esperienza sonora, dando vita a performance e composizioni originali capaci di restituirne la profondità, la complessità e l’energia. Le opere selezionate saranno presentate in un concerto finale, in programma il 9 dicembre 2025 presso il Conservatorio Marcello.
Caterina Rossi
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