Ad Agrigento Capitale della Cultura arriva una mostra itinerante di design. Diversa dal solito
Pensata per collegare università, imprese e designer, “Design & Territori” approda alle Fabbriche Chiaramontane con un percorso che indaga il rapporto tra progetto e patrimonio locale

Nel 2018 nasceva a Palermo l’evento itinerante Design&Territori (D&T), con l’obiettivo di connettere università, imprese e designer in un’ottica transdisciplinare legata al territorio. Quest’anno il progetto fa tappa ad Agrigento Capitale della Cultura, dove si tengono tre giornate di seminari e una mostra alle Fabbriche Chiaramontane. Design&Territori è curato da Dario Russo (Università degli Studi di Palermo), Paolo Tamborrini (Università degli Studi di Parma e Politecnico di Torino) e Antonino Benincasa (Libera Università di Bolzano). L’evento, promosso dall’Università di Palermo e prodotto da I.D.E.A, coinvolge sedici atenei nazionali, tra cui le Università di Palermo, Parma e Bolzano, i Politecnici di Torino, Milano e Bari, la Federico II di Napoli.

Design & Territori 2025 ad Agrigento
L’allestimento alle Fabbriche Chiaramontane, visibile fino al 30 giugno, è stato progettato da Cottone+Indelicato Architetti e pone in dialogo i manufatti con l’architettura storica dell’edificio attraverso un struttura modulare. Il percorso è suddiviso in aree che indagano il rapporto tra design e patrimonio locale, attraverso i temi della sostenibilità, della sperimentazione, delle narrative di appartenenza.

Il legame tra progetto e territorio nella mostra agrigentina
Quello di “design” e “territori” non è dunque un binomio casuale; come risulta dal catalogo della mostra, edito da Mimesis, “le parole che lo compongono evocano due dimensioni apparentemente distinte – una progettuale, l’altra geografica – ma in realtà profondamente intrecciate“, in una prospettiva che mette in discussione le presunte gerarchie tra centro e periferia, teoria e prassi, accademia e impresa.

Ridare concretezza al design. Design & Territori 2025
Come affermato dal prof. Tamborrini nel corso dell’inaugurazione, il progetto nasce con l’intenzione di restituire concretezza a una pratica sempre più orientata verso il digitale e la sua smaterializzazione. In questo senso l’evento intende ri-avviare un dialogo virtuoso tra accademia e aziende, per attivare ricadute positive in termini di sviluppo, ricerca e occupazione giovanile. Così ad esempio la sezione Radici comprende Tra mari e monti, collezione di arredi per esterni ispirata al paesaggio carrarese, progettata da un’équipe dell’università di Firenze per l’azienda Dedalostone; Cura accoglie invece creazioni come Talea, ideata dall’università di Camerino a partire dal riuso di preforme in PET difettose, per la Plastec. Visitabile fino al 30 giugno.
Tiziana Bonsignore
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