Torino diventa capitale della danza con i festival Interplay e Torinodanza
Il capoluogo piemontese si conferma importante centro della danza contemporanea ospitando, a distanza di pochissimi mesi, due significative rassegne che propongono i coreografi e le compagnie più interessanti della scena nazionale e internazionale

Dal 28 maggio al 14 giugno – con un appuntamento extra il 15 luglio – si tiene l’edizione numero 25 di Interplay, il festival internazionale di danza contemporanea curato dall’associazione Mosaico Danza e diretto da Natalia Casorati. La rassegna, negli anni, ha saputo intercettare e valorizzare artisti e compagnie divenuti poi protagonisti della scena internazionale e spesso ospitati nei cartelloni di festival di maggiori dimensioni e risorse, quale Torinodanza che, in una sorta di virtuosa staffetta, prosegue, dal 5 settembre al 5 ottobre, l’esplorazione nel vasto panorama della danza contemporanea internazionale inaugurata da Interplay. Una solida e ispirata vocazione per la danza contemporanea da parte del territorio torinese confermata dall’annunciata candidatura a ospitarne, nel 2026, l’annuale vetrina nazionale, la NID Platform.
L’edizione numero 25 di Interplay a Torino
Interplay ha raggiunto il quarto di secolo ma non ha perso la propria genuina vocazione tanto allo “scouting”, ovvero alla ricerca e valorizzazione di talenti sia locali che internazionali (da Interplay sono passati artisti ora affermati quali Wayne McGregor e Akram Khan; Ambra Senatore e Alessandro Sciarroni), quanto alla colonizzazione artistica dei territori, portando la danza contemporanea nei teatri ma anche negli spazi pubblici, nelle periferie e nel paesaggio naturale. Il festival ha saputo instaurare numerose e composite collaborazioni, nazionali e internazionali, capaci di plasmarne l’identità plurima e proattiva: una rassegna che, prima di tutto, vuole essere, dichiara l’appassionata e “resistente” direttrice artistica Natalia Casorati, uno spazio “dove temi come democrazia, inclusione e diversità possono essere esplorati, promuovendo la sperimentazione artistica.” La “bellezza” dell’esistente indagata nelle sue molteplici declinazioni e ricercata anche lì dove pare prevalere il degrado: “Le scelte artistiche si concentrano sulla diversità, sulla ricerca e sull’innovazione, con un forte impegno verso il ricambio generazionale e il sostegno agli artisti emergenti. Il festival, inoltre, promuove l’inclusione attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.” Inclusione che concerne anche le varie discipline: Interplay, infatti, da sempre dialoga anche con settori apparentemente distanti – le scienze, la medicina – e quest’anno prevede una collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale con l’Africa.








Il cartellone dell’edizione 2025 di Interplay
Tre i filoni tematici che attraversano l’articolato programma di Interplay 2025, caratterizzato, com’è consuetudine, dalla compresenza di artisti/compagnie già affermate e molti talenti emergenti, della scena nazionale e internazionale. Il primo filone è quello “dell’identità e complessità dell’individuo”, esplorato da Abbondanza/Bertoni nel nuovo Viro – simmetrico al precedente e lodato Femina – dai coreografi Roberto Tedesco, Manfredi Perego, la francese Clémence Juglet, il duo Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi. Seconda linea tematica è, poi, quella della “trasformazione e decostruzione” con spettacoli incentrati sull’indagine dei cambiamenti sociali e culturali in corso e proposti anche da molte nuove interessanti realtà, quali i lussemburghesi Sarah Baltzinger & Isaiah Wilson, i portoghesi Casqueiro & Coelho, il tedesco Moritz Ostruschnjak, gli italiani Roberta Maimone e YOY Performing Arts. Terzo filone è “corpo politico” con lavori in cui il corpo diventa sonora metafora sociale, come quelli portati dal libanese Omar Rajeh, dalla “superstar” francese Leila Ka, dalla caraibica Marion Alzieu ma anche dal “maestro” Virgilio Sieni e da Stefania Tansini.
L’edizione 2025 di Torinodanza Festival
L’inizio del mese di settembre vedrà l’inaugurazione dell’edizione 2025 di Torinodanza, festival che quest’anno è stato concentrato in un solo mese senza rinunciare a una densa offerta di spettacoli che mirano a fotografare lo stato dell’arte della creazione coreutica internazionale. Spiega la direttrice artistica, Anna Cremonini: “La dimensione internazionale della manifestazione, la volontà di esplorare una varietà di generi e forme, l’impegno nel sostenere e promuovere la danza italiana confermano la storica vocazione del Festival. Le linee di programmazione si intrecciano tra loro come trama e ordito di una fitta rete di attività che costituisce il corpus del Festival, che non vuole essere una vetrina, ma l’attimo sublime in cui la danza si compie e il teatro si manifesta come il simulacro della società”. Torinodanza, posto in apertura del cartellone 2025-26 del Teatro Stabile di Torino, che ne cura l’organizzazione, proporrà dunque ben trentadue rappresentazioni, tra cui un’anteprima mondiale, sette prime nazionali, sei coproduzioni, laboratori, masterclass e ospiterà quindici compagnie con artisti provenienti da undici Paesi diversi.
Il cartellone dell’edizione 2025 di Torinodanza
Sarà la coreografa israeliana Sharon Eyal, più volte ospite del festival, a inaugurare il 5 settembre Torinodanza con l’anteprima mondiale di Delay the Sadness, nuova creazione che usufruirà anche di due residenze combinate: tre settimane presso Orsolina28 Art Foundation di Moncalvo (Asti) e poi al Teatro Carignano di Torino dove l’artista ne concluderà l’allestimento. Eyal è la prima dei molti e prestigiosi artisti stranieri ospitati – e spesso co-prodotti – dal festival: gli artisti greci Ioannis Mandafounis e Christos Papadopoulos; il Collectif FAIR-E di Saïdo Lehlouh e la britannica Rambert, impegnata in questa occasione nel repertorio dell’irriverente collettivo francese (LA)HORDE; Akram Khan e i celebri Peeping Tom, che chiuderanno l’edizione 2025 di Torinodanza con il loro ultimo spettacolo, Chroniques. Non mancano ovviamente artisti e compagnie italiane: MM Contemporary Dance Company con un trittico firmato da tre diversi coreografi; il duo YoY Performing Arts, ospite anche di Interplay; la compagnia indipendente composta da afrodiscendenti Descendants; il piemontese Daniele Ninarello col debutto della nuova creazione Rise; Sofia Nappi con l’apprezzato Pupo, ispirato a Pinocchio; Michela Lucenti con il suo carnale Giocasta; Francesca Pennini esordisce con il suo nuovo spettacolo Abracadabra; infine, MK | Michele Di Stefano ripropone il suo laboratorio di ricerca Piscina Mirabilis.
Laura Bevione
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