Maurizio Cattelan installa un water d’oro nelle toilettes del Guggenheim di New York. Noia o genio? A voi la parola

Al New York Times non devono conoscere bene Maurizio Cattelan, se spendono molte righe di un articolo a disquisire su quella che a tutti è apparsa subito come una – ennesima – boutade, ovvero l’annuncio del pensionamento dell’artista nel 2011. Tutti sanno che poi il Maurizio nazionale, ben lungi dallo scegliere i giardinetti e il […]

Al New York Times non devono conoscere bene Maurizio Cattelan, se spendono molte righe di un articolo a disquisire su quella che a tutti è apparsa subito come una – ennesima – boutade, ovvero l’annuncio del pensionamento dell’artista nel 2011. Tutti sanno che poi il Maurizio nazionale, ben lungi dallo scegliere i giardinetti e il cane da portare a passeggio, da quel giorno ha semmai intensificato le sue attività, affiancando loro quelle di curatore e di manager e promoter con il magazine Toilet Paper e le diverse attività ad esso legate.
Certo, l’occasione per dire al mondo – a quella parte del mondo che l’aveva preso sul serio – che di pensione si parlerà fra qualche decennio, o forse mai, è clamorosa, in effetti. Si tratta di un ritorno al Guggenheim Museum di New York, dopo la grande mostra “All”, sempre del 2011: ma stavolta la sua opera – una sola, piccola opera – nel sarà visibile in una sala espositiva, ma in una toilette. Già, visto che si tratta di una replica in oro massiccio di un water, che sarà installata dai primi di maggio in una delle toilette del museo: “Si potrà andare in bagno solo per vederla”, ha dichiarato Cattelan, “ma diventerà un’opera d’arte solo quando qualcuno sarà seduto su di essa, rispondendo ad un bisogno fisiologico”.
Scontati i riferimenti da mettere in campo, nel mood scatologico-creativo: dall’Orinatoio duchampiano alla Merda d’artista di Manzoni, alla Cloaca di Delvoye, fino alla citata Toilet Paper. Ora arriva il cesso d’oro, a resuscitare Cattelan dalla immaginaria pensione: trovata geniale o noiosa paraculata?

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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