Perdersi in biblioteca. Al Museo Nitsch di Napoli

Museo Nitsch, Napoli – fino al 22 gennaio 2016. Installazioni e performance percorrono la biblioteca del museo partenopeo. Seguendo il fil rouge di tre concetti cardine dell’estetica occidentale. Un percorso da seguire fino a questo venerdì.

In principio fu Pierrot ou d’Automate Spirituel (Museo Nitsch, 2011-13), progetto ispirato al pensiero-figura deleuziano quale opportunità di sopravvivenza alla limitatezza del quotidiano mediante il valore sovversivo/sovvertitore delle immagini, inserite sempre più spesso in una dialettica oppositiva del divenire, in cui anche l’impossibilità può farsi sinonimo di possibilità. Seguirono le suggestioni dell’Artlante della fertilità (Palazzo Bagnara-Fondazione Morra, 2011-12 e Villa Pignatelli, 2014), rese in forma sensibile con un’installazione che rinviava alla complessa archeologia del rituale a cui si lega la proprietà rigenerativa di una città, luogo di transito e azione.
Trait d’union fra queste due cartografie del sentire è l’urgenza ossessiva del “mettersi in vita”, problematizzata con acuta sensibilità da Domenico Mennillo (Napoli, 1974) attraverso l’interrogazione del fare artistico – luogo visibile del non visibile – in cui le contaminazioni con il tempo della memoria concorrono alla costruzione di “un’estetica della sparizione e del recupero”; come nella trilogia Abrégé d’Histoire Figurative (dal 2011 a oggi), il cui atto finale è l’installazione ambientale-multididattica Wunder Litterature Kammer, presentata negli spazi della biblioteca del Museo Nitsch di Napoli.

Domenico Mennillo – Wunder (Litterature) Kammer - Museo Nitsch, Napoli 2015 - photo Biagio Ippolito ed Hermes Lacatena

Domenico Mennillo – Wunder (Litterature) Kammer – Museo Nitsch, Napoli 2015 – photo Biagio Ippolito ed Hermes Lacatena

Perno del progetto è l’idea – intesa in prospettiva romantica – di Wunderkammer, in cui la parola/traccia (acquisita sotto forma di scrittura, foto, tono e immagine), ascritta a matrice simbolica, è causa di quel “riempimento” che invita lo spettatore a districarsi in un palinsesto ossessivo del sapere che non tradisce il memoriale malinconico, ma diviene corpo sinestetico fatto di visioni, suoni ed odori. Articolato in diverse stanze cognitive, segmentazione favorita anche dalla struttura labirintica dei sotterranei della Stazione Bellini (ex centrale elettrica che un tempo alimentava il Teatro Bellini, oggi sede del Museo Nitsch), Wunder Litterature Kammer si configura come excursus esperienziale, snodato in differenti linguaggi, il cui preambolo è la performance WLK_1 Lunga conferenza da Napoli, ispirata all’arte rinascimentale della memoria (risultato finale di un workshop realizzato con gli studenti di accademia e università); un viaggio che approda al luogo dell’accaduto nella successiva WLK_2 Archive de la Mélancolie Italienne (esposizione di diverse sezioni di documenti cartacei, appunti filosofici, diari privati e frammenti fotografici, provenienti soprattutto dal sud Italia, datati tra fine Ottocento e metà Novecento); per poi lasciarsi ammaliare – il viandante – dal détournement delle stanze WLK_3 e WLK_4 mirabilia/mi(se)rabilia/artificilia; e concludersi con la WLK_5 Locus Solus #1.4, in una installazione sonora che omaggia Raymond Roussel.

Raffaella Barbato

Napoli // fino al 22 gennaio 2016
Domenico Mennillo – Wunder (Litterature) Kammer
a cura di Raffaella Morra e Loredana Troise
MUSEO NITSCH
Salita Pontecorvo 29d
081 5641655
[email protected]
www.museonitsch.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50242/domenico-mennillo-wlk-wunderlittereturekammer/

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Raffaella Barbato

Raffaella Barbato

Raffaella Barbato (Pompei, 1978) è critico e curatore indipendente. Laureata con lode in Conservazione dei Beni Culturali con una tesi in Enologia delle Culture Mediterranee, dopo una specializzazione in riorganizzazione di fondi archivistici e gestione museale ha iniziato una pluriennale…

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