Una startup torinese inventa un espositore 3D per abbattere le barriere architettoniche nei musei

Prodotto da una startup torinese, è il primo espositore a livello mondiale per la fruizione museale al servizio di tutte le tipologie di disabilità. Dopo la Reggia di Venaria, sarà esportato in tutto il mondo.

L’accessibilità fisica, sensoriale e culturale è un requisito fondamentale per ogni spazio pubblico e la questione, in verità assai delicata, riguarda ovviamente anche il sistema museale. Ed è così che il superamento delle barriere architettoniche, cognitive e sensoriali rappresenta una delle sfide più importanti nel mondo della cultura.

I PRECEDENTI ALL’ESTERO

Aveva riscosso grande successo due anni fa al Prado di Madrid Hoy toca el Prado, una mostra dedicata ai non vedenti per la quale il museo madrileno aveva elaborato un nuovo sistema di audioguide con l’audiodescrizione di 53 capolavori della collezione permanente. Un’iniziativa meritevole che in America è già storia: al Philadelphia Museum of Art i primi percorsi pensati per visitatori ciechi e ipovedenti sono stati, infatti, attivati quarant’anni fa e al Fine Arts Museum di Boston esistono da trentacinque anni. Senza dimenticare il Metropolitan di New York che rappresenta il caso più articolato di programmazione per l’accessibilità a livello internazionale, con i suoi progetti pensati per persone con disabilità cognitive e disturbi dello spettro autistico (Discoveries); per malati di Alzheimer e i loro familiari (Met Escape); per visitatori ciechi e ipovedenti (Picture This!).

Espositore For All alla Reggia di Venaria

Espositore For All alla Reggia di Venaria

E LA SITUAZIONE ITALIANA

E in Italia? C’è il Museo Tattile Statale Omero di Ancona che ha una ricca collezione interamente fruibile al tatto; ci sono le attività di Palazzo Strozzi a Firenze, il lavoro dei Musei Civici di Brescia, le innovative proposte per l’inclusione del MAMbo a Bologna, i percorsi in LIS a Venezia nati da una collaborazione fra Soprintendenza, Musei Civici e Università; e poi il Dizionario di Arte Contemporanea in Lingua dei Segni Italiana, nato dalla collaborazione fra il dipartimento Educazione del Museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli e l’Istituto dei sordi di Torino. Di casi ce ne sono, ma sono ancora pochi quelli che presentano un’offerta accessibile articolata, sia sul fronte espositivo che delle attività didattiche, per visitatori con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive.

IL PROGETTO

È un progetto tutto italiano Espositore For All, il primo espositore al mondo destinato a rivoluzionare la fruizione museale per tutte le persone che vivono la disabilità. A metterlo a punto la startup torinese New Planet 3D, partita dall’esperienza maturata da Dario Suppa e dal suo team nel campo della stampa 3D per progettare uno strumento innovativo al servizio della disabilità visiva, uditiva, motoria e cognitiva. “La fase di creazione è stata lunga”, spiega Dario Suppa, “ed è stata possibile con la collaborazione di 6 associazioni e istituzioni (Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti, Istituto dei Sordi, CPD, Isitt, Torino+Cultura Accessibile e Tactile Vision Onlus) che si occupano di disabilità e di molte aziende del territorio”. Il risultato? Una struttura agile e di semplice montaggio, costituita da un ripiano sul quale viene posto l’oggetto riprodotto (che può essere toccato e manipolato dagli utenti), da un sistema audio unidirezionale (per dare modo alle persone con disabilità visiva di ascoltare la descrizione ed i contenuti inerenti l’oggetto che stanno toccando senza disturbare gli altri visitatori), da un sistema video (che consente di trasmettere i contenuti alle persone con disabilita uditiva e cognitiva, grazie a filmati in LIS, ai sottotitoli in scrittura adattata con font ad alta leggibilità e volendo con filmati d’animazione opportunamente realizzati). “Grazie alla nuova tecnologia 3D è oggi possibile riprodurre perfettamente qualsiasi oggetto, permettendo di realizzare una copia identica, nelle dimensioni reali o in scala, senza esporre l’opera autentica ad usura o danni”, conclude Suppa. “Sfruttando questa tecnologia l’espositore è progettato per rendere fruibile qualsiasi opera d’arte anche alle persone con disabilità visiva, uditiva, motoria e cognitiva”. Il prototipo è in mostra alla Reggia di Venaria dove, fino al 31 Dicembre, con al suo interno la riproduzione del Busto di Diana, vero simbolo della dimora Sabauda. Espositore For All sarà prodotto nel capoluogo piemontese e messo in vendita dal 2018 in tutto il mondo, a partire da Europa e Stati Uniti, con l’obiettivo di rappresentare uno strumento per la fruizione delle opere d’arte alle persone con diverse tipologie di disabilità.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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