Ivanka fascista. Da Cecily Brown a Rob Pruitt, i big dell’arte newyorkese attaccano ora la figlia di Trump

La casa di Ivanka raggiunta da una marcia di protesta con artisti famosi come Cecily Brown, Rob Pruitt, Ryan McNamara, Jonah Freeman, Dan Colen, Marilyn Minter

Com’è ormai noto a tutti, il mondo dell’arte e della cultura in generale non ha nascosto la propria avversità a Donald Trump, né in campagna elettorale, né dopo la vittoria alle elezioni presidenziali. Ma se prima gli attacchi si dirigevano direttamente alla figura del magnate, ora da New York arriva notizia di una protesta “laterale”, diretta alla figlia Ivanka Trump. Una campagna strutturata, animata dai personaggi più in vista dell’artworld della Grande Mela, e veicolata da un apposito sito web e da un account Instagram: ma sfociata nei giorni scorsi anche in una marcia di protesta di 150 fra artisti, curatori e galleristi terminata davanti a un edificio di Manhattan Downtown, il Puck Building, di proprietà della famiglia del marito di Ivanka, lo sviluppatore e investitore Jared Kushner. Il motivo? Il fatto che lei veniva percepita dall’ambiente come persona di mentalità più aperta rispetto al padre, più attenta alle questioni culturali, ha specificato uno degli animatori della marcia, il mercante d’arte Bill Powers.

UN ACCOUNT INSTAGRAM E UN SITO WEB
Chi c’era tra i manifestanti? Artisti famosi come Cecily Brown, Rob Pruitt, Ryan McNamara, Jonah Freeman, Dan Colen, Marilyn Minter, attualmente protagonista di una retrospettiva al Brooklyn Museum. E poi Nate Lowman, artista la cui opera è presente nella collezione della Trump doughter. “La cultura cambia, e il fascismo ogni tanto alza la testa, e questo è ciò che sta accadendo ora“, ha detto Marilyn Minter. Nell’ultima settimana l’obbiettivo della protesta è diventata oggetto di un nuovo account Instagram chiamato dear_ivanka, lanciato dall’artista Jonathan Horowitz, dalla curatrice Alison Gingeras e dallo stesso Powers, ricco di immagini glamour della donna corredate da didascalie che esprimono timori circa le posizioni politiche di Trump. Fra i motivi degli attacchi le posizioni del futuro presidente contro la scienza, quelle anti-ambientaliste e in materia di cambiamento climatico. L’account Instagram, animato da un gruppo di addetti dell’arte di tutto il mondo, si collega anche al sito web dearivanka.info.

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Redazione

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