Le prime dichiarazioni di Lorenzo Giusti, nuovo direttore della GAMeC di Bergamo

Mostre e collezione gli asset principali della nuova direzione che segue 18 anni di lavoro di Giacinto Di Pietrantonio. Giusti lascia il MAN di Nuoro e sarà a Bergamo per il triennio 2018- 2020.

L’annuncio del cambio al vertice della GAMeC di Bergamo non è stato un fulmine a ciel sereno, ma frutto di un’attenta riflessione e di un bando lanciato dall’istituzione per imprimere una svolta alla direzione del museo. Cambio, forse, quasi necessario, dopo quasi 18 anni di direzione continuativa di Giacinto Di Pietrantonio, che ha portato il museo bergamasco ad essere uno dei più importanti della scena nazionale, con un attento lavoro di promozione ed un programma di mostre e progetti internazionali.
Suo successore, nominato dall’Associazione per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (GAMeC), è Lorenzo Giusti (Prato, 1977), direttore uscente del MAN di Nuoro, alla guida dell’istituzione lombarda per il triennio 2018-2020. Ma come sarà il suo museo?

Lorenzo Giusti

Lorenzo Giusti

COLLEZIONE E MOSTRE GLI ASSET PRINCIPALI

Interpellato da Artribune Giusti, freschissimo di nomina, spiega “Tra gli obiettivi della GAMeC, c’è quello di incrementare e promuovere il patrimonio dell’Accademia Carrara relativo al XX secolo. Credo che oggi sia più che mai necessario un lavoro di caratterizzazione delle collezioni e delle relative modalità curatoriali. La collezione può e deve diventare un luogo di riflessione sulle politiche culturali dell’Istituzione museale”. Anche le mostre, – e contestualmente al nuovo direttore si presenta il progetto monumentale del belga Jan Fabre, promosso dalla GAMeC per la città di Bergamo, probabilmente l’ultimo atto dell’epoca Di Pietrantonio, che da sempre ha seguito questo importante artista – avranno ambizioni simili. Soprattutto, sviluppare progetti che privilegino le ricerche che in misura maggiore hanno condizionato, per linguaggio o contenuti, gli sviluppi più recenti dell’arte, oppure quegli artisti, quei movimenti o anche quei determinati aspetti della produzione che sono oggetto di attenzione e riscoperta in ambito internazionale.

UN LAVORO IN CONTINUITÀ CON L’EPOCA DI PIETRANTONIO

“Negli anni la GAMeC”, continua Giusti, alludendo al suo predecessore, “si è distinta soprattutto come laboratorio sperimentale per l’arte e per le pratiche curatoriali nell’ambito del contemporaneo. Tale profilo può essere sviluppato e rafforzato attraverso specifici percorsi di ricerca, con piani annuali dedicati a tematiche o linguaggi di particolare interesse”.  Giusti, che ha diretto dal 2012 al 2017 il MAN di Nuoro, sottolinea il ruolo importante, infatti, che la GAMeC ha saputo ritagliarsi nel sistema nazionale dell’arte moderna e contemporanea grazie ad una attività articolata che ha saputo sia lavorare sulla storia dell’arte del XX secolo, sia dare vita a progetti orientati alla valorizzazione del patrimonio, alla didattica, alla formazione e alla promozione dei nuovi linguaggi.  “Ritengo che si debba proseguire in questa direzione, alimentando e connotando sempre più quest’azione molteplice, inquadrandola all’interno di una visione e di un percorso unitari, secondo una prospettiva culturale dinamica in cui l’identità locale coesiste e si rafforza nel confronto con la globalità del circuito artistico”.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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