Paris Updates: è più forte Pierre Huyghe o è più forte Philippe Parreno? Scontro tra titani durante la fiera Fiac tra Palais de Tokyo e Beaubourg

Ci sono addirittura dei francesi stessi che sono impauriti da tanta abbondanza. “Ma non è che i musei hanno sparato tutte le loro cartucce ora durante la fiera e poi non avranno munizioni per tutto il resto della stagione?“, ci dice preoccupato un giovane gallerista parigino. Effettivamente le due mostre di punta che le istituzioni […]

Ci sono addirittura dei francesi stessi che sono impauriti da tanta abbondanza. “Ma non è che i musei hanno sparato tutte le loro cartucce ora durante la fiera e poi non avranno munizioni per tutto il resto della stagione?“, ci dice preoccupato un giovane gallerista parigino. Effettivamente le due mostre di punta che le istituzioni pubbliche francesi propongono per l’autunno sono due bombe per l’impegno curatoriale e anche per quello economico. Si tratta in entrambi in casi di display costosissimi e impegnativi. Quella di Pierre Huyghe al Centre George Pompidou è una retrospettiva curata da Emma Lavigne che ordina qualcosa come cinquanta progetti e indaga oltre vent’anni di carriera. Una mostra che catturerà per ore gli appassionati dell’arte del francese: uno stage dove tutto sembra essere possibile tra opere, film e molte performance. Forse troppe in uno spazio non vastissimo.

Assieme a Pierre Huyghe, Philippe Parreno è l’altro grande artista francese della generazione dei cinquantenni. Al Palais de Tokyo la mostra è sconfinata. È la prima volta che ad un artista viene data carte blanche per invadere tutti gli oltre 20mila mq del centro di creazione contemporanea. Il risultato è una retrospettiva all’insegna dei suoni, delle musiche e delle luci, ma con tante opere nuove e tantissime soluzioni pensate per lo spazio. Da non perdere la sala delle luci nella quale una serie di apparecchiature luminose danzano e ritmano un gioco di fuochi d’artificio luminosi. Abbiamo provato, in due distinti video, a riportarvi delle suggestioni che, tuttavia, vanno necessariamente vissute dal vivo.

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Redazione

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