Il 2013 è l’anno della cultura italiana in Usa. Programmazione governativa tutt’altro che entusiasmante però. Si va sul sicuro e si punta sui grandi classici

Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero degli Esteri e supportato anche dai Ministeri della Cultura, dell’Istruzione e dello Sviluppo è partito già da qualche settimana l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, grande contenitore pubblico che al grido di “research, discover, innovation” – questo il claim – propone un palinsesto che si dà […]

Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero degli Esteri e supportato anche dai Ministeri della Cultura, dell’Istruzione e dello Sviluppo è partito già da qualche settimana l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, grande contenitore pubblico che al grido di “research, discover, innovation” – questo il claim – propone un palinsesto che si dà l’obbiettivo di promuovere l’Italia negli States ma soprattutto di inorgoglire gli italiani d’America e di rinsaldare i rapporti che li legano all’antica madrepatria.
I temi? Cultura, sì, ma intesa a 360 gradi come è giusto che sia. E dunque arte, musica, teatro, patrimonio architettonico e paesaggistico, cinema, letteratura, scienza, design, moda, cultura alimentare. Rimandando all’ottimo sito (per una volta!) approntato per la manifestazione, vediamo qualche highlights: la gioielleria italiana d’autore a Los Angeles; Rosso Fiorentino a New York e Caravaggio sempre a L.A.; gli ultimi giorni di Pompei a Cleveland e Michelangelo a Washington dove (siamo già a marzo) troverà spazio anche de Chirico. In Aprile tappa obbligata al Met di New York dove si farà focus su Modena: da Francesco I d’Este al terremoto del 2012. Grandi nomi della classicità, ma l’arte contemporanea? Non molta. Una personale di Salvatore Emblema all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, un evento con protagonista Marco Nereo Rotelli e un’installazione di Sandro Chia a New York. Il mitico MIT di Boston ospita una mostra fotografica dedicata al terremoto de L’Aquila mentre per quanto riguarda il settore ‘design’ si sembra esser andati più sul sicuro che altro tra Poltrona Frau e Giò Ponti.

www.italyinus2013.org

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Redazione

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