Io sono qui. Giuseppe Penone a Londra (e a Parigi)

Marian Goodman Gallery, Londra – fino al 22 ottobre 2016. Ottava mostra dell’artista presso Marian Goodman, parte di una doppia personale divisa tra le gallerie di Londra e Parigi, “Fui, Sarò, Non sono (I Was, I will be, I am not)” ripercorre una ricerca artistica lunga quasi mezzo secolo, a stretto contatto con la materia.

ATTENZIONE AL TATTO
L’opera di Giuseppe Penone (Garessio, 1947) viene proposta a Londra attraverso una passeggiata attraverso le opere realizzate dal 1968 a oggi. Tra le ampie volte della galleria di Soho, la mostra offre al visitatore la possibilità di incontrare lavori eterogenei, tuttavia costruiti attorno a un senso centrale nella poetica dell’artista: il tatto, indagato fin dai primi anni all’interno di una ricerca marcatamente plastica. Esemplare su tutti il trittico Trattenere 6, 8, 12 anni di crescita (Continuerà a crescere tranne che in quel punto). Tre calchi in bronzo di uno stesso albero ne testimoniano la crescita in tre momenti separati nel tempo: l’opera registra uno sviluppo organico dell’albero vivente, influenzato, però, dalla presenza di un calco dell’avambraccio dell’artista, stretto al tronco dell’organismo in divenire.

Giuseppe Penone - Fui, Sarò, Non sono - exhibition view at Marian Goodman Gallery, Londra 2016

Giuseppe Penone – Fui, Sarò, Non sono – exhibition view at Marian Goodman Gallery, Londra 2016

OLTRE LA VISTA
Il tatto è un senso limitato dalla supremazia dell’occhio, eppure strettamente legato alla vista, a questa complementare. Ce lo ricordano Indistinti confini, forme arboriformi imperiose, alte fin oltre i tre metri, in bronzo e incapsulate nel marmo. L’occhio qui non basta; lo scintillio della pietra e i livori plumbei del bronzo saziano lo sguardo, ma ci invitano a un incontro il più vicino possibile, come a dover verificare la natura della materia.
Il tatto, inoltre, per Penone, riveste un’importanza superiore perfino rispetto alla vista: se “la visione di un oggetto è un momento passato, la percezione tattile”, nota l’artista, “ci porta più vicini al presente”. Congiunzione tra mondo naturale e spirituale, l’arte, specie quella migliore, si riconferma come memento di ciò che siamo e di ciò che abbiamo. O di tutto ciò che potremmo perdere, l’umano e il naturale in simbiotica relazione.

Elio Ticca

Londra // fino al 22 ottobre 2016
Giuseppe Penone – Fui, Sarò, Non Sono (I Was, I will be, I am not)
MARIAN GOODMAN
5-8 Lower John Street
+44 (0)20 70990088
[email protected]
www.mariangoodman.com

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Elio Ticca

Elio Ticca

Nato a Nuoro nel 1988, si laurea allo IUAV di Venezia in arti visive e dello spettacolo. È in partenza per il Regno Unito per approfondire i propri studi in storia dell'arte alla University of Leeds, attratto dalle connessioni fra…

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