Cose da fare a Siena in attesa del Palio di luglio. Le mostre da non perdere in città

In attesa del Palio del 2 luglio, Siena offre un itinerario di mostre, musei e tesori d'arte da scoprire. Da Francesco Clemente - al Santa Maria della Scala - al restauro in corso d'opera di Lorenzetti, fino ai Musei delle Contrade...

Nei giorni che precedono il Palio, Siena indossa il vestito migliore e si concede, in tutto il suo fascino, a cittadini e turisti che si accalcano intorno a Piazza del Campo, in attesa che si compia – rinnovato eppure immutato – quel rito collettivo che ancora identifica solidamente la comunità senese. Eppure non tutto ruota solo intorno a cavalli e fantini: nell’attesa della Carriera dedicata alla Madonna di Provenzano – che si correrà il 2 luglio alle 19,30 – in città ci sono molte occasioni da sfruttare.

ANTICO E CONTEMPORANEO A SANTA MARIA DELLA SCALA
A partire da Fiori d’inverno a New York, la mostra personale di Francesco Clemente, curata da Max Seidel, allestita al Santa Maria della Scala. Dieci opere di grande formato, tutte inedite, che appartengono a due serie diverse: da una parte la serie dei fiori, dipinta tra il 2010 e il 2016 e nata in collaborazione con la moglie, l’attrice e coreografa Alba Primiceri; dall’altra le opere della serie L’Albero della vita, che rappresentano una summa del suo linguaggio artistico, con i toni tenui e i simboli ripetuti come ideogrammi che ne contraddistinguono la cifra stilistica. Una mostra “dal valore espressivo dirompente“, l’ha definita il direttore del Santa Maria della Scala, Daniele Pitteri, che l’ha scelta per dare il via alla nuova programmazione culturale del complesso museale, “segnando questo nuovo solco improntato sui diversi linguaggi delle arti contemporanee“. Nella stessa sede, intanto, prosegue l’allestimento di Ambrogio Lorenzetti. Dentro il Restauro, il cantiere “a vista” dove i restauratori stanno lavorando da alcuni mesi al recupero degli affreschi della cappella di San Galgano a Montesiepi e al polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio a Siena che, nell’occasione, è stato ricomposto e riunito con l’originaria cimasa raffigurante il Redentore benedicente, conservata nel Museo Diocesano. Il progetto – già inserito nel programma di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015 – è in realtà propedeutico alla grande mostra dedicata ad Ambrogio che è stata confermata per l’autunno 2017. Sempre al Santa Maria è allestita, infine, parte della mostra Che il vero possa confutare il falso dedicata alla collezione AGIVERONA di Giorgio e Anna Fasol. Realizzata dalle associazioni FuoriCampo e Culturing e finanziata anche grazie a una campagna di crowdfunding, ha aperto i battenti il 25 giugno e si sviluppa in tre sedi: oltre al Santa Maria, infatti, le opere sono allestite anche a Palazzo Pubblico e all’Accademia dei Fisiocratici.

Il palio di Siena

Il palio di Siena

SIENA DALL’ALTO
In pieno centro storico (vicolo del Coltellinaio) è visibile Caveau, il progetto nella cassaforte-teca ideato dall’artista Serena Fineschi: questo mese, ospita il lavoro di Pietro Gaglianò. Il 2 luglio – giorno del Palio – invece saranno la storia dell’Università di Siena e le opere d’arte e l’architettura del palazzo del Rettorato (via Banchi di Sotto, 55) le protagoniste delle visite guidate organizzate: turisti e cittadini potranno partecipare ai due percorsi guidati, con partenza dal cortile alle 10 (in italiano) e alle 11.45 (anche in inglese). Le sale storiche, le epigrafi, i quadri e gli affreschi saranno illustrati nel giro che comprende anche la salita alla torretta in cima al palazzo, da cui si ha una vista eccezionale sul centro storico di Siena. Intanto, l’1 e – fino alla tarda mattinata – del 2 luglio nella Chiesa di Provenzano sarà visibile il drappellone di seta dipinta che andrà alla contrada vincitrice del Palio. In questa occasione è stato scelto il pittore senese Tommaso Andreini che ha attinto alle suggestioni della metafisica e del surrealismo per confezionare un’opera, dai tratti tenui e dai toni battaglieri, dedicata al Giubileo della Misericordia.

SCOPRIRE I MUSEI DELLE CONTRADE
Infine, sempre in tema Palio, non vanno dimenticati i musei delle 17 contrade, distribuiti sull’intero territorio cittadino, fuori dai tradizionali circuiti turistici: spesso, nei giorni di Palio, sono visitabili (a ingresso gratuito) e mostrano uno spaccato genuino dell’identità collettiva senese, dagli antichi tesori di arte sacra fino ai drappelloni contemporanei, firmati anche da maestri di fama internazionale, da Jim Dine a Guttuso, da Botero ad Arroyo, da Ontani ad, appunto, Clemente che è tornato – con la sua personale – a rendere omaggio alla città quattro anni dopo aver dipinto il Palio (agosto 2012, conservato nel museo di Valdimontone). Una proposta interessante in questo senso potrebbe essere, ad esempio, il museo della Contrada del Leocorno (Piazzetta Grassi). Qui infatti, oltre alla collezione permanente, è temporaneamente visibile la mostra La pratica quotidiana, personale di Giuliano Vanni: uno spaccato – curato dalla figlia Eugenia Vanni insieme a Francesco Carone – della complessa produzione dell’artista dagli anni Sessanta ad oggi, espresso tramite un allestimento eterogeneo che mette in luce il processo creativo inteso come una pratica quotidiana spontanea, avvenuta a prescindere dalle opportunità e dalle occasioni espositive.

– Giulia Maestrini

Santa Maria della Scala
Piazza del Duomo, 1 – Siena
www.santamariadellascala.com
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Caveau
Vicolo del Coltellinaio – Siena
http://www.c-aveau.it/
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Università di Siena
Palazzo del Rettorato
Via Banchi di Sotto, 55 – Siena
www.unisi.it

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Redazione

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