Resoconto di Amiex, la borsa delle mostre di Torino. Videointervista a Patrizia Asproni: “il nostro Paese fa troppo poco per esportare il proprio patrimonio”

Tanti giovani alla prima edizione di Amiex a Torino. “Le nuove imprese e la nuova cultura del Paese”, ha riconosciuto Patrizia Asproni, Presidente delle Fondazione Industria e Cultura e ideatrice della Borsa Internazionale delle Mostre, da noi intervistata. Mille operatori, con delegazioni provenienti da 7 paesi di 3 continenti diversi si sono scambiati idee e […]

Tanti giovani alla prima edizione di Amiex a Torino. “Le nuove imprese e la nuova cultura del Paese”, ha riconosciuto Patrizia Asproni, Presidente delle Fondazione Industria e Cultura e ideatrice della Borsa Internazionale delle Mostre, da noi intervistata. Mille operatori, con delegazioni provenienti da 7 paesi di 3 continenti diversi si sono scambiati idee e informazioni al Centro Congressi del Lingotto, in oltre 850 incontri one-to-one, decine di incontri informali, 20 incontri one-to-many, più di 500 follower attivi su twitter nel corso dell’evento. Dati che confermano uno “iato tra il prima e il dopo delle manifestazioni di questo settore”, con una formula snella e veloce che ha convinto soprattutto gli addetti ai lavori stranieri perché “permette di non perdere tempo e di non spendere troppo in stand e sovrastrutture”. Nella due-giorni di lavori, tanti gli argomenti affrontati: non solo arte ma anche mostre scientifiche, grandi esposizioni internazionali, rapporto tra cultura e social media: un totale di 5 workshop e 2 eventi speciali (quello introdotto da Willis Italia per la messa in sicurezza delle opere d’arte in caso di calamità naturali e quello moderato da Ferpi Cultura sul ruolo delle relazioni pubbliche nelle politiche di valorizzazione culturale).
Poi, tante le presenze internazionali: accanto a Svizzera, Olanda, Francia, Germania e USA, anche i grandi paesi emergenti tra cui Qatar, Cina, Azerbaijan e Messico. Tutte con la stessa parola d’ordine: coproduzione. “La Borsa ha rivelato la possibilità di creare occasioni di business, dove business significa mettersi insieme per fare sistema”, soprattutto con i Paesi emergenti come quelli sudamericani, americani e anglosassoni. “Abbiamo ricevuto diverse offerte per portare Amiex fuori dai confini italiani”, ha commentato Régis Faure, Direttore generale di Lingotto Fiere-GL events Italia che ha organizzato l’evento in partnership con il Comune di Torino, “già prima dell’inizio la Corea ci aveva dato un segnale in questa direzione, così come Bruxelles; ora si sono aggiunte le richieste di Pechino, Baku e Doha, con cui abbiamo intenzione di sviluppare progetti comuni ”. Ma Amiex resterà a Torino, almeno per l’anno prossimo. “La Città ha investito molto, e intende metterlo a frutto portando Amiex come asset per l’Expo 2015”, ha proseguito Asproni. Il resto dell’intervista qui nel nostro video…

– Claudia Giraud

www.artmuseumex.com/it/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più