Adami torna alle origini

I lavori recenti di un Adami in forma smagliante. Lucidi, taglienti e allucinati. Fino al 15 maggio a Milano da Tega, che con questa mostra inaugura la nuova sede.

Dopo la grande antologica di Locarno nel 2010, la mostra milanese di Valerio Adami (Bologna, 1935; vive a Parigi e Meina), che inaugura i nuovi spazi di Tega, è l’occasione giusta per uno sguardo sulla sua ultimissima produzione. Che rivela una forma smagliante: poche opere ma di grande livello, quanto mai vicine ai capolavori degli Anni Sessanta. Predominano i toni chiari e soprattutto il giallo, e l’aria luminosa ma allucinata che ne deriva dà alle opere una nettezza tagliente. Tanto più che si è attenuata la tendenza calligrafica che ha portato per un certo periodo Adami a gesti fitti che evocavano il disegno. Il tutto a favore della lucidità nella concezione delle zone distinte che compongono le figure e gli scenari di Adami. Le atmosfere oniriche tendono a un oblio distopico, sprazzi di Arcadia sono calati in livori da disastro post-atomico. Insomma, neanche un pizzico di maniera.

Stefano Castelli

Milano // fino al 15 maggio 2012
Valerio Adami – Figure nel tempo
GALLERIA TEGA
Via Senato 20
02 276006473
[email protected]
www.galleriatega.it

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Stefano Castelli

Stefano Castelli

Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…

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