Il piccolo teatro degli orrori

Set accuratissimi, estetica roboante, temi decadenti. Arriva a Milano la fotografia gothic-glam di Angela Loveday. Negli spazi di MC2 Gallery fino al 20 aprile.

Fedele alla linea. Dopo le quinte architettoniche alla Dottor Caligari di Matteo Cremonesi e i tarocchi di Alessio Delfino, Claudio Composti accoglie alla MC2 Gallery l’universo immaginifico di Angela Loveday. Illuminante oscura presenza in un filone di narrazione per immagini che agita nello shaker riferimenti dichiarati alla letteratura decadentista di Huysmans e un repertorio iconografico che incipria il pop esagerato di LaChapelle e il dramma ammiccante di Erwin Olaf. Perfezionismo spinto al limite nella cura dei set, oggetti feticcio e tensione pesante come l’aria ad agosto nella bassa: ma che c’è di nuovo, allora?  La volontà – e capacità – di nascondere sotto il ricorso a un’estetica roboante la profondità di temi che scaldano.
Sembra scovato all’Overlook Hotel quel corridoio, le pieghe della tenda congelate in una simmetria di calcolata inquietudine: siamo invece al Biltmore, location storica per la consegna degli Oscar, scenografia per interpretare la solitudine della donna artista. Fragile e debole. Aspirante suicida, all’occorrenza. In un’America dove l’1% della popolazione ammette di aver pensato di farla finita, magari proprio in albergo: non luogo in cima alle preferenze come teatro per l’ultimo atto.

Francesco Sala

Milano // fino al 20 aprile 2012
Angela Loveday – À Rebours. Controcorrente
a cura di Claudio Composti
testo di Emanuele Beluffi
MC2 GALLERY
Viale Col di Lana 8 – 4°cortile
02 87280910
[email protected]
www.mc2gallery.it

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