Open to Grazie. Secondo Armando Testa la campagna della Venere influencer è un successo

L’agenzia pubblicitaria, nell’occhio del ciclone per la campagna pubblicitaria realizzata per Enit, ha acquistato una pagina del Corriere della Sera per ringraziare del clamore suscitato da Open to Meraviglia. E si toglie qualche sassolino dalle scarpe

Hanno aspettato qualche giorno per pronunciarsi. Da quando, meno di una settimana fa, è stata presentata la nuova campagna internazionale di promozione turistica di Enit finanziata dal ministero del Turismo, giudizi e analisi sul discutibile approccio al tema si sono sprecati. Una debacle, quella condivisa da forze istituzionali e creativi che hanno partorito e confezionato l’idea della Venere influencer, che ha finito per alimentare un chiacchiericcio diffuso, fruttando articoli di giornale, talk televisivi e radiofonici, meme e sfottò sui social network, esperimenti più o meno originali e divertenti (come la sarcastica replica della campagna commissionata all’intelligenza artificiale). L’agenzia Armando Testa, cui si deve la creatività, però, non aveva ancora parlato. Forte della sua storia – che vanta personaggi visionari, come Caballero e Carmencita, partoriti da uno dei più talentuosi e ammirati pubblicitari di sempre – il gruppo era apparso (a noi, come a molti altri) decisamente fuori contesto rispetto alla banalità della campagna, svilente nel concept e mediocre nella realizzazione.

Open to Grazie

Open to Grazie

OPEN TO GRAZIE. LA LETTERA DI ARMANDO TESTA

E ora spetta all’agenzia dire la sua: Open to Grazie è il titolo della lettera che campeggia sulla pagina del Corriere della Sera acquistata da Armando Testa, per rilanciare e difendersi, pur con ironia (questa sì, più consona all’identità e al passato del gruppo), da qualche accusa di troppo. Perché grazie? “Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da Italia. Open to Meraviglia, rappresenta sempre qualcosa di positivo”, spiegano i pubblicitari. Dunque, “grazie, perché non accadeva da anni che la notizia di una campagna istituzionale suscitasse una eco di tale portata […] Grazie per le migliaia di visualizzazioni, commenti, meme e per le appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana, con un immenso reparto creativo di persone al lavoro sullo stesso concetto”. Un “purché se ne parli” a nostro avviso non troppo edificante – la campagna è brutta, e resta tale – ma indubbio.

PERCHÉ LA VENERE INFLUENCER È UN SUCCESSO

Più utili sono invece i passaggi con le puntualizzazioni nel merito del contenuto: “Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto – e dunque realizzato con materiale di repertorio – fosse già lo spot ufficiale della campagna”. Qui il riferimento è alla polemica sull’utilizzo di immagini e spezzoni di video di stock, spacciati per contesti italiani, e invece risultati sloveni. Un’excusatio non petita? Mentre chiarisce uno snodo essenziale la precisazione relativa ai costi della campagna: “Grazie a chi ci ha fatto sentire milionari! Ma i 9 milioni di euro dell’investimento previsto da Enit sono destinati alla pianificazione media in tutti i principali mercati”. Una risposta a tutti coloro che hanno ironizzato sull’importo spropositato stanziato per la campagna, evidentemente non corrisposto per intero ai pubblicitari (anzi, ci sentiamo di dire solo in minima parte), e invece destinato ad alimentare la diffusione internazionale del progetto, oltre all’implementazione del sito italia.it (e occorrerà lavorare davvero tanto, visti gli “orrori” emersi negli ultimi giorni). Ma Armando Testa rivendica anche la bontà dell’idea – non rigettando l’accusa di aver abusato di stereotipi, ma difendendola – quando sottolinea la necessità di “accendere l’attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che contraddistingue l’Italia nel mondo”. E sul finale viene chiamata in ballo proprio lei, la Venere influencer: “La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi. Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa”.

Livia Montagnoli

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