“La risposta al declino del vecchio giornale cartaceo può essere solo la bellezza“. Pare avere le idee ben chiare, il direttore Mario Calabresi, per replicare a chi gli fa notare l’azzardo di scommettere sulla carta nell’era del digitale spinto. Tanto che una delle sue prime preoccupazioni nell’ideare Robinson, il nuovo inserto culturale staccabile e gratuito di 40 pagine de La Repubblica che sarà in edicola da domani – domenica 27 novembre – è stata quella della grafica: affidata all’art director Francesco Franchi, già direttore creativo del mensile IL e vincitore di numerosi premi internazionali. Ed è proprio lui, il trentaquattrenne Franchi, l’eccezione ad una regola che forse – aspettiamo però a vedere il giornale stampato – diventa il limite di questo progetto: le poche energie nuove, fresche, sperimentali, l’assenza di temi nuovi più orientati al presente e al futuro che al passato, che certamente aumenterebbero la curiosità verso una novità comunque molto attesa. Che dichiara di ispirarsi direttamente al mitico Mercurio, inventato nel 1989 da Scalfari assieme a un maestro come Nello Ajello.
RACCONTARE I LUOGHI DELLA CULTURA
A reggere le sorti di Robinson ci sarà la cinquantenne Valentina Desalvo, che da qualche mese ha lasciato l’ufficio centrale per tornare a occuparsi di cultura: ma da tempo si mormora che nel retrobottega un ruolo centrale sarà quello del vicedirettore Gregorio Botta, sessantatreenne notoriamente diviso fra l’attività giornalistica e quella – sempre più presente – di artista visivo. E le firme? Prestigio assoluto garantito, ovviamente, ma ben poche sorprese: sul primo numero fra i nomi si troveranno quelli di Marco Belpoliti, Antonio Gnoli, Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Melania Mazzucco. La mission? “Raccontare i luoghi della cultura, reali o immaginari, dove incontrare persone e idee. Una guida che aiuta a scegliere cosa leggere, guardare e ascoltare ma anche a interpretare ciò che ci circonda”. Una bomba pronta a deflagrare sull’informazione culturale nazionale? Forse con le polveri un po’ bagnate, per le ragioni che notavamo sopra: certo si animerà la concorrenza con La Lettura del Corriere della Sera, e con il nobile (decaduto?) Domenicale del Sole 24 Ore, che magari troverà la forza per darsi una rinfrescata…