Ecco com’è il nuovo centro culturale Il Maggiore di Verbania disegnato da Salvador Perez Arroyo

La nuova architettura, affacciata sul Lago Maggiore, porta la firma di un team capitanato dall’architetto madrileno. E si appresta alla prossima sfida: accogliere un’offerta culturale di alto profilo

Con il concerto della Berliner Symphoniker e con l’apertura della mostra L’Arte Incontra l’Industria – a cura di Jill Mathis, con opere concesse dall’industriale e mecenate Bruno Guidi –, ha preso avvio la prima stagione di programmazione de “Il Maggiore” di Verbania. Ultimato all’inizio dell’anno in corso, il Centro Eventi Multifunzionale della città sul Lago Maggiore (costato 18 milioni di euro) aveva già ospitato una serie di appuntamenti nei mesi estivi, per i quali era stata largamente impiegata l’arena esterna. Il complesso, originariamente concepito per un sito densamente urbanizzato, è stato costruito lungo la costa del Lago Maggiore, in corrispondenza della foce del fiume San Bernardino; nelle vicinanze sorgono la storica Villa Maioni, sede della Biblioteca Civica, e il relativo parco.

UNO SPAZIO MULTIFUNZIONALE
Avvolti da una superficie in titanio, i quattro volumi del complesso, identificabili all’esterno, evocano altrettanti sassi posati su una spiaggia lacustre; disposti l’uno a ridosso dell’altro, si aprono direttamente verso il bacino con un sistema di scale e con un grande spazio esterno che può accogliere fino a 2000 persone. L’aspetto distintivo degli interni – che comprendono una sala principale da oltre 500 posti, un’altra per 200 persone, una minore, un foyer, locali di servizio e supporto, camerini, uffici, sale prova, bar ristorante, magazzini, depositi -, è il sistema di piattaforme mobili. In nome della trasformabilità e della massima adattabilità, è infatti possibile raccordare la sala principale al foyer, generando così uno spazio multifunzionale, con una disponibilità massima di 900 posti. Il palco, provvisto di fossa per l’orchestra, possiede dimensioni tali da accogliere una vasta gamma di rappresentazioni dal vivo.

I PROGETTI FUTURI
Il Maggiore è frutto di un concorso internazionale di idee lanciato negli anni scorsi per sanare una mancanza del tessuto urbano locale. L’ideazione del progetto vincitore, porta la firma del gruppo Stones, del quale oltre a Salvador Perez Arroyo facevano parte Peter Cook, Sbarch Bargone Associati – cui spettava il coordinamento –, Mariani, Bianchini e Lusiardi Associati, Sandelewski, Auletta, Mestre Sancho, Brenci, Di Muzio. Le fasi successive sono state curate da una serie di soggetti, tra cui alcuni della formazione originaria. L’edificio scultoreo può essere considerato come il passaggio fondamentale nel processo di riqualificazione urbana e paesaggistica del lungolago, azione nella quale sono compresi anche la Villa Maioni, la biblioteca, la spiaggia e la gradinata esterna. Inoltre è in progress il progetto del cosiddetto “Parcheggio che Respira”, direttamente connesso con le necessità del nuovo teatro. Affidato all’architetto Fabrizio Bianchetti, avrà uno sviluppo superficiale di 4.200 mq, su tre livelli sfalsati, e potrà accogliere 156 posti auto; ad ispirarlo l’opera del biologo e botanico francese Patrick Blanc, teorizzatore del giardino verticale.

– Valentina Silvestrini

Il Maggiore – Centro Eventi Multifunzionale
Verbania, via al Torrente San Bernardino 49
www.ilmaggioreverbania.it

 

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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