ar/ge kunst di Bolzano. Le mostre della stagione 2016/2017. Da Italo Zuffi a Riccardo Giaconi

Con il kunstverein altoatesino prosegue il nostro ciclo di news sui programmi dei musei d'arte contemporanea per la stagione autunno-inverno 2016/2017. Ne abbiamo parlato con il direttore Emanuele Guidi

Emanuele Guidi, direttore artistico di ar/ge kunst, kunstverein fondato nel 1985 negli spazi di Via Museo a Bolzano, ha inaugurato la mostra Postura, posa, differita di Italo Zuffi. Come episodio conclusivo di un ciclo dedicato all’artista iniziato nel 2015 alla Nomas Foundation di Roma e proseguito al MAN di Nuoro. Una collaborazione tra le istituzioni volta a offrire continuità alla ricerca dell’artista con tre progetti espositivi complementari e indipendenti che hanno permesso di approfondire opere e momenti significativi del suo percorso. Ma il programma degli spazi riserva diverse novità, nei mesi a venire. Come ci spiega in questa intervista, che non manca di dare uno sguardo al pregresso…

Potresti elencare tre punti di forza e tre di debolezza che secondo te hanno accompagnato la programmazione dello scorso anno?
Per quanto riguarda i punti di forza direi sicuramente il numero di progetti, eventi, workshops che abbiamo tenuto a partire dal 2015, in occasione dell’anniversario dei trent’anni di ar/ge kunst; un anno molto “performante” in rapporto anche alle finanze a disposizione. Direi poi il numero delle collaborazioni con altre istituzioni locali, nazionali e straniere per coproduzioni che è aumentato e segna una direzione chiara del lavoro che stiamo facendo. Infine la circolazione e continuazione di progetti iniziati da noi che sono stati “raccolti” e supportati da altre istituzioni. Come nel caso della mostra di Ingrid Hora che è stata poi voluta al DAZ – Deutsches Architektur Zentrum di Berlino o quella di Gareth Kennedy ha viaggiato in Belgio e Innsbruck.
Punti di debolezza: sicuramente la comunicazione ed il lavoro stampa andrebbero rafforzati, così come la mediazione con il pubblico; ma non è semplice visto che il team di ar/ge kunst si compone di due persone.

Fra le mostre che state per presentare quale meglio rappresenta l’identità, lo stato di crescita di ar/ge kunst? Direi che tutte le nostre prossime attività in modi diversi rappresentano una crescita. Si tratta in tutti i casi di progetti di mostra che tendono a supportare ricerche a lungo termine portate avanti dagli artisti. Ed è una forma di supporto che riusciamo a portare avanti proprio per le relazioni con molte altre istituzioni.

Quali reali novità, in termini di gestione dei budget e dei fondi, di servizi al pubblico o anche in termini di programmazione degli spazi vi caratterizzeranno?
 Non parlerei di reali novità, quanto credo sia importante riuscire a far decantare una serie di processi e discorsi iniziati che hanno bisogno di tempo per essere assorbiti e riconosciuti. In parallelo alle mostre porteremo avanti un public program con presentazioni e approfondimenti, soprattutto nel periodo della mostra di Alex Martinis Roe dove grazie all’Australiana Keir Foundation il network di istituzioni è riuscito ad avere fondi speciali dedicato a queste attività.

Quali mostre da voi prodotte potranno poi essere ospitate all’estero?
Le prossime mostre saranno tutte coprodotte e/o co-commissionate, quindi abbiamo cercato di strutturare la circolazione di ciò che produciamo in modo più efficace, piuttosto che aspettare un interesse a posteriori. Italo Zuffi (da settembre 2016); Riccardo Giacconi (dicembre 2016-febbraio 2017) è co-prodotta con il FRAC – Champagne Ardenne e Centrale Fies e vedrà una tappa performativa a Dró nell`estate 2017 e una mostra a co-cura mia e di Antoine Marchand al FRAC nell´ottobre 2017; l´australiana Alex Martinis Roe che abbiamo presentato nel 2014 in una collettiva con l´inizio della ricerca dal titolo To Become Two, e che nel 2017 torna ad ar/ge kunst con il ciclo completo di film che abbiamo co-commissionato con Casco (Utrecht), The Showroom (Londra) e If I can’t Dance… (Amsterdam) che ospiteranno anche la mostra ed un public program; infine il nostro ciclo di One Year-Long Research Project nel 2016/17 vedrà la presenza di Matilde Cassani in collaborazione con Büchsenausen di Innsbruck. Tutti progetti a cui tengo tantissimo.

Solitamente da quali enti o entità provengono i fondi che ricevete?
 La provincia Autonoma di Bolzano ripartizione cultura è il nostro principale sostenitore, insieme alla Fondazione della Cassa di Risparmio, Comune di Bolzano e Regione Autonoma Trentino Alto Adige. Ovviamente enti nazionali stranieri hanno supportato mostre di artisti del loro paese e nel caso di alcuni progetti siamo riusciti a coinvolgere aziende private del territorio nella produzione di intere mostre.

Potresti esprimere un pensiero o un augurio che accompagni l’annata 2016/2017?
Vorrei semplicemente condividere il titolo di un’opera di Italo Zuffi in mostra da noi al momento che è di fatto una buona notizia e credo possa essere un buon auspicio per questa nuova stagione: “Sta meglio la ragazza caduta nel vuoto”.

Ginevra Bria

ar/ge kunst
Bolzano, via Museo 29
www.argekunst.it

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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