Parte il Festival Seminaria\Sogninterra. Il Lazio reagisce al terremoto anche con l’arte ambientale

Torna a settembre il Festival biennale d’arte ambientale, concepito come un dialogo tra l’arte contemporanea, la gente e il paese. In un’area colpita dal recente sisma

In un momento tragico come la devastazione di interi paesi per colpa di un terremoto, quello che può salvare ed aiutare ad andare avanti è la solidarietà. Magari proprio nel segno dell’arte, come succederà dall’1 al 3 settembre a Maranola (Formia) che si trova in quel Lazio colpito dal forte sisma di magnitudo 6,0 – insieme a Marche, Umbria e Abruzzo – che nella notte del 24 agosto ne ha devastato l’area, provocando morti e feriti. Seminaria/Sogninterra – questo il nome della rassegna artistica – è anche il nome dell’associazione culturale che dal 2011 si occupa di organizzare eventi e interventi artistici e in particolare questo Festival biennale d’arte ambientale, concepito come un dialogo tra l’arte contemporanea, la gente e il paese, attraverso la ricerca di nuove forme di partecipazione e di coinvolgimento. Il tema di quest’anno è la scala 1:1, che indica il rapporto tra l’opera d’arte e la realtà, una relazione e la necessità di un dialogo alla pari, per riappropriarsi dello spazio in maniera dialogica, con installazioni in scala d’uomo, che creano ambienti vivibili in cui il pubblico può immergersi e mettersi in gioco nello spazio e nel corpo dell’opera, completandone il senso.

OPERE SITE SPECIFIC NEL BORGO MEDIEVALE
Guidati dalla direzione artistica di Isabella Indolfi e Marianna Fazzi, gli artisti Emanuela Ascari (Maranello), Laura Cionci (Milano), Alexandra Dementieva (Brussels), Davide Dormino (Roma), Anna Frants (New York), Alexei Kostroma (Berlin), Giacomo Lion (Roma), Aurora Meccanica (Torino), Gino Sabatini Odoardi (Pescara), Stalker (Roma), Saverio Todaro (Torino), Delphine Valli (Roma), sono chiamati a dialogare con questo borgo medievale attraverso opere site specific video, sculture, installazioni, lavori multimediali, relazionali o performativi. Gli abitanti ed i volontari del paese faranno il resto, adottando gli artisti e aprendo al pubblico le proprie case; il loro coinvolgimento è, infatti, la chiave che permette a questo festival indipendente di portare l’arte contemporanea fuori dai musei e dalle gallerie, dritta nella vita della gente, con la convinzione che una produzione partecipata e una distribuzione libera possano fornire un modello alternativo allo sviluppo economico, culturale e sociale del territorio. All’interno del paese, fra i vicoli e le torri, gli spazi pubblici e privati, in un percorso espositivo di un chilometro, 12 artisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, si sintonizzeranno, così, sulle variabili sociali e geografiche del paese.

www.seminariasogninterra.it

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Redazione

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