Ideafinesettimana: A Bergamo, alla scoperta della Valle d’Astino, tra paesaggio naturale e un monastero diventato museo
Tra arte e natura, dopo aver visitato la Città Alta di Bergamo, qualche idea per proseguire verso i Colli, facendo tappa nella piccola Valle di Astino. Qui c'è un Monastero fresco di restauro e diventato museo...
![Ideafinesettimana: A Bergamo, alla scoperta della Valle d’Astino, tra paesaggio naturale e un monastero diventato museo](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/monastero-astino-1024x678.jpg)
Che Bergamo sia nota per la bellezza austera della Città Alta, per le collezioni d’arte antica dell’Accademia Carrara e per la propensione verso le espressioni più contemporanee che trovano spazio nell’attività della GAMEC – dove adesso è allestita una bella mostra dedicata alle commissioni pubbliche di Trento Longaretti, nell’anno del centenario dalla nascita dell’artista e strutturata, oltrepassando gli spazi museali, come un itinerario dentro la città stessa – e di un’associazione culturale attivissima come è Contemporary Locus, con la sua mission di riscoperta di architetture industriali o storiche abbandonate, attraverso opere site specific di artisti contemporanei, è fatto ampiamente risaputo. Ma per un finesettimana estivo, il suggerimento è – magari proprio dopo una visita alla Città Alta – di proseguire la passeggiata, percorrendo le strade panoramiche – senza mancare il suggestivo Borgo Canale – e proseguire per la piccola Valle di Astino.
![Il Monastero del Santo Sepolcro, Astino](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/ASTINO-1-480x359.jpg)
Il Monastero del Santo Sepolcro, Astino
LA VALLE E IL MONASTERO
Se il paesaggio naturale è di sorprendente bellezza – un’oasi agricola, con una sezione dell’orto botanico – racchiusa tra i Boschi dell’Allegrezza e il Colle della Benaglia – la Valle riserva un’altra sorpresa agli appassionati d’arte: il Monastero del Santo Sepolcro di Astino che dopo un lungo periodo di declino è stato ripristinato, grazie alla Fondazione Mia (proprietaria del complesso architettonico e del terreno circostante) e ora ospita una mostra – curata da Alessandra Civai – che traccia un racconto della storia millenaria dell’edificio e riporta all’attenzione del pubblico alcune opere, riemerse dopo secoli di dispersione e degrado e – finalmente – restituite al loro luogo d’appartenenza e ricollocate nelle loro sedi originarie.
![Interno della Chiesa del Santo Sepolcro (Astino)](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/5-480x320.jpg)
Interno della Chiesa del Santo Sepolcro (Astino)
UN’ATTENTA RICOSTRUZIONE
In questo nucleo eterogeneo spiccano le tele di Pietro Sorri, Antonio Cifronfi e Marcantonio Cesareo e alcune parti in terracotta modellata, ascrivibili ad un gruppo – purtroppo perso – di un Compianto sul Cristo morto cinquecentesco.
Per facilitare la visita: un video in 3d ricostruisce la storia del complesso architettonico e le “docce sonore” che s’attivano durante il percorso, narrano di volta in volta la scoperta e le origini dei capolavori esposti.
Disponibile, infine, la app Astino arte natura agricoltura, realizzata di Smilevisit, con cui estendere la visita a tutto il comprensorio naturalistico della valle: a questo scopo sono stati predisposti 7 itinerari tra passeggiata d’arte, trekking e mountain bike.
www.fondazionemia.it/it/astino
![Reliquiario di San Giovanni Gualberto, 1685, particolare](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/4.jpg)
![Monastero del Santo Sepolcro (Astino)](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/6.jpg)
![Antonio Cifrondi, Visitazione, inizio sec. XVIII, particolare](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/3.jpg)
![Marcantonio Cesareo, Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, metà sec. XVII, particolare](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/2.jpg)
![Pietro Sorri, Perdono di san Giovanni Gualberto, 1601, particolare](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/1.jpg)
![5 Ideafinesettimana: A Bergamo, alla scoperta della Valle d'Astino, tra paesaggio naturale e un monastero diventato museo](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/07/5-768x513.jpg)
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