Kazimir Malevič a Bergamo. Ecco come sarà la grande mostra in arrivo per l’autunno alla GAMeC: settanta le opere in arrivo da San Pietroburgo

Sarà la mostra più impegnativa mai organizzata alla GAMeC dal 2000 ad oggi”, sostiene Alberto Barcella, Presidente dell’Associazione per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – Onlus, “non solo perché attraverserà, lungo sei sezioni, l’opera di Kazimir Malevič in dialogo con i suoi contemporanei, ma anche perché porrà in dialogo l’intera, rinnovata Accademia […]

Sarà la mostra più impegnativa mai organizzata alla GAMeC dal 2000 ad oggi”, sostiene Alberto Barcella, Presidente dell’Associazione per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – Onlus, “non solo perché attraverserà, lungo sei sezioni, l’opera di Kazimir Malevič in dialogo con i suoi contemporanei, ma anche perché porrà in dialogo l’intera, rinnovata Accademia Carrara con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, dalla quale provengono i 70 prestiti dell’artista di Kiev, tra spiritualità e rielaborazione della tradizione contadina”. Dal 2 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016, infatti, alla GAMeC è in programma un’ampia retrospettiva dedicata a Malevič, come cardine e travalicatore dell’arte del XX secolo, curata da Eugenia Petrova – vice direttore del Museo di Stato Russo, e Giacinto Di Pietrantonio – direttore della GAMeC, coprodotta dalla GAMeC e da GAmm – Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con il Museo di Stato Russo.
Nella sala di Palazzo Reale è intervenuta anche Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura, Turismo ed Expo del Comune di Bergamo, che ha teso a sottolineare l’alleanza tra dimensione pubblica e privata come due compartimenti comunicanti che, re-insaldati, convivono e forniscono costantemente nuove energie, nuovi supporti all’interno del sistema GAMeC. Di particolare, approfondita lunghezza, l’intervento di Giacinto Di Pietrantonio che nel sottolineare alcuni punti pregnanti del percorso ha voluto ricordare i cento anni dalla nascita del Suprematismo, attraverso anche una sezione relativa agli anni Dieci, quando Malevič redige, insieme ad altri artisti, il Manifesto del Primo Congresso Futurista e disegna scene e costumi dello spettacolo Vittoria sul sole di Aleksej Kručënych con musica di Michail Matjušin (di cui saranno presenti in mostra il filmato e la ricostruzione di 19 costumi), in cui sono visibili i primi germi del Suprematismo, con un primo accenno al Quadrato nero. Grazie ad un video, dislocato lungo il percorso, tale opera, rappresentata una sola volta nel 1913, è stata filologicamente ricomposta sui disegni originali di Malevič , presenti in mostra, sulla musica e sui testi ritrovati negli archivi, dove erano stati sepolti durante gli anni del regime, e sulle poche immagini fotografiche esistenti.
Durante il suo lungo discorso, il Direttore ha proiettato alcuni capolavori delle sei sezioni che verranno dedicate a Malevič (per un totale di 100 lavori, tra dipinti di artisti come Burliuk, come Kliunt, la Gončarova e, addirittura, alcune icone russe), partendo dagli inizi simbolisti, proseguendo con i celebri dipinti degli anni cubo-futuristi per giungere alle icone del Suprematismo, come il Quadrato nero e il Quadrato rosso, e infine alla pittura della sua emarginazione causata dall’imposizione dei canoni del regime staliniano.


– Ginevra Bria

www.mostramalevic.it

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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