Ancora Bilotti-gate. Il museo romano rischia di perdere due sculture di Consagra perché non le espone come previsto dall’atto di donazione. Che pubblichiamo in esclusiva

Non c’è pace per il Museo Bilotti a Villa Borghese. Mentre l’articolo uscito nei giorni scorsi su Artribune e ripreso da alcuni media locali è servito ad attivare il Comune, che ha trovato le risorse per riportare all’Aranciera le opere temporaneamente trasferite al Macro, ora rischia di aprirsi un nuovo fronte di crisi. Il museo […]

Non c’è pace per il Museo Bilotti a Villa Borghese. Mentre l’articolo uscito nei giorni scorsi su Artribune e ripreso da alcuni media locali è servito ad attivare il Comune, che ha trovato le risorse per riportare all’Aranciera le opere temporaneamente trasferite al Macro, ora rischia di aprirsi un nuovo fronte di crisi. Il museo potrebbe infatti perdere due opere d’arte di Pietro Consagra, donate al Comune di Roma nel 2010 dagli eredi del mecenate intestatario della struttura, e accettate con l’obbligo dell’esposizione, ma rimaste nel deposito del museo da 5 anni.
Per sanare questa ulteriore situazione i due sedili d’artista andrebbero semplicemente spostati all’esterno (si tratta di 5 metri di movimentazione, dato che si trovano al piano terra dell’immobile) anche come elemento iconico e ancorate, un’operazione che dovrebbe costare al massimo mille euro. Il contratto di donazione – che Artribune pubblica in esclusiva – all’articolo terzo prevede che “...la mancata esposizione comporterà la retrocessione…”, con conseguente danno erariale. Pare che due figli naturali del donatore scomparso siano intenzionati ad attivare l’articolo 3: per evitare questo pericolo, le opere andrebbero collocate all’esterno al più presto…

– Gianfranco Ferroni

 

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