Scienza o fantascienza? Materiale per scienziati o per Roberto Giacobbo, eroe di Voyager? Le domande sono sempre lecite, quando si ha a che fare con dei geoglifi, ovvero con quegli enormi disegni visibili sulla superficie terrestre solo grazie a riprese satellitari. Qualcosa di simile ai mitici “cerchi nel grano” – questi demonimati agroglifi – individuati soprattutto in Inghilterra a partire dalla fine degli anni Settanta.
Ora se ne torna a parlare perché – come riporta la rivista LiveScience – un gruppo di archeologi ne avrebbe individuati una cinquantina in Kazakistan, con caratteristiche molto particolari. Piazze, anelli, croci, forme che ricordano svastiche, create da cumuli di terra e legname: con iconografie che in qualche caso richiamano i semplici segni dei graffitisti, tipo il primo Keith Haring. Strumenti di qualche rituale? Forme – ne vedete alcune nella fotogallery – create per mostrare qualcosa agli dei, piuttosto che agli uomini? Risposte alle quali potrebbe rispondere il vero protagonista di queste scoperte, ovvero Google Earth…
Chi avrà disegnato questi enormi “cerchi nel grano” in stile Keith Haring? Li ha scoperti un gruppo di archeologi in Kazakistan, grazie a Google Earth
Scienza o fantascienza? Materiale per scienziati o per Roberto Giacobbo, eroe di Voyager? Le domande sono sempre lecite, quando si ha a che fare con dei geoglifi, ovvero con quegli enormi disegni visibili sulla superficie terrestre solo grazie a riprese satellitari. Qualcosa di simile ai mitici “cerchi nel grano” – questi demonimati agroglifi – individuati […]