Palazzo Strozzi, arriva il rapporto 2013: la Fondazione fiorentina rafforza il brand, nonostante i tagli. Tra mostre di qualità e spending review

Tempo di bilanci per il fiorentino Palazzo Strozzi, che in occasione della sua assemblea annuale ha approvato il bilancio consuntivo del 2014 e presentato il rapporto 2013. Dati in parte positivi, nonostante la crisi in corso e le enormi difficoltà che tutti i settori, non ultimo quello culturale, si trovano a fronteggiare. Eppure, Palazzo Strozzi […]

Tempo di bilanci per il fiorentino Palazzo Strozzi, che in occasione della sua assemblea annuale ha approvato il bilancio consuntivo del 2014 e presentato il rapporto 2013.
Dati in parte positivi, nonostante la crisi in corso e le enormi difficoltà che tutti i settori, non ultimo quello culturale, si trovano a fronteggiare. Eppure, Palazzo Strozzi resiste, con un programma culturale di alto livello, una buona attenzione da parte della stampa nazionale ed internazionale, e un riscontro di pubblico crescente.
Quattro le mostre ospitate l’anno scorso: al piano nobile “L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente. Kandinsky, Malevič, Filonov, Gončarova” e “La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460”; nei sotterranei del CCC Strozzina “Un’idea di bellezza” e “Territori instabili”; e infine “Di fragilità e potenza”, installazione di Federico Gori pensata per il suggestivo chiostro.
Numero di visitatori cresciuto del 5% rispetto al 2012, con un totale di circa 220 mila biglietti staccati, oltre ai 57mila utenti che hanno partecipato alle tante attività culturali (per le famiglie, i giovani, gli studenti). I dati confermano anche un trend in crescita per la Strozzina, spazio sempre più apprezzato e indipendente rispetto al piano nobile, con un aumento dei visitatori unici equivalente a circa il 40% del totale.
E veniamo al capitolo incassi, dove si alternano conferme e preoccupanti retrocessioni. Sei i ricavi della biglietteria sono stati sostanzialmente in linea con l’anno precedente, i finanziamenti privati sono diminuiti di circa 300mila€ rispetto al 2012. E quanto ai contributi pubblici, il crollo è stato ancor più drastico, con circa 900mila€ in meno da parte di Provincia, Comune e Camera di Commercio. Il totale dei ricavi si è attestato così su 6,4M€, con un meno 1,1M€ rispetto al 2012.

Territori Instalbili, CCC Strozzina, Firenze - Richard Mosse, Platon (North Kivu, Eastern Congo), 2012 Digital c-print Courtesy the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Territori Instalbili, CCC Strozzina, Firenze – Richard Mosse, Platon (North Kivu, Eastern Congo), 2012 Digital c-print Courtesy the artist and Jack Shainman Gallery, New York

I costi sostenuti per la realizzazione delle mostre e delle attività culturali restano intorno ai 7,1M€, in diminuzione di 0,2M€ rispetto al 2012, grazie a uno sforzo di revisione della spesa: mettendo il dato in relazione alla voce ricavi, ne viene fuori un’erosione del patrimonio netto pari a 0,75M€, ossia da 3,2M€ a 2,4M€, cifra che desta allarme ma che resta al momento superiore alla dotazione iniziale della Fondazione.
Vista l’assenza in Italia di agevolazioni fiscali per gli sponsor e l’assoluta necessità di contare su finanziamenti pubblici, le operazioni di spending review e l’intensificazione delle strategie di fundraising (con il coinvolgimento, per esempio, della Regione Toscana) si rendono sempre più necessarie, per quanto ardue. Una situazione che accomuna tutte le realtà culturali italiane.
A completare il rapporto, come ogni anno, c’è uno studio realizzato dal Boston Consulting Group, che rileva l’impatto economico delle attività della Fondazione sul territorio della Provincia di Firenze: per il 2013 si è registrato un riscontro di circa 29 milioni di euro, in aumento rispetto al 2012 grazie all’incremento di turisti ed escursionisti. Ed ecco il dato davvero significativo: la cifra corrisponde a 14 volte il contributo pubblico alla Fondazione Palazzo Strozzi. Morale? Lo Stato taglia su un settore, quello culturale, che potenzia il turismo, stimola l’indotto e produce molto più di quel che consuma. Quanto è strategico tutto questo, rispetto alle economie territoriali? Pochissimo, naturalmente.
Infine, la stampa. 700 gli articoli ottenuti sulle maggiori  testate nazionali e internazionali, in aumento rispetto ai 650 del 2012: recensioni, gallerie fotografiche, approfondimenti sui temi delle mostre.
Un brand forte, dunque, quello di Palazzo Strozzi. Capace di continuare a imporsi, nonostante la diminuzione del sostegno economico esterno, e di sfruttare al meglio la doppia corsia della tradizione e del contemporaneo. Il segreto? A fronte di un rallentamento e di un chiaro problema di bilancio, legato alla situazione dei fondi, la governance autonoma resta  un fattore di vantaggio, che rende possibile una programmazione di grandi mostre su base triennale, e che svincola la struttura dalle incertezze, le oscillazioni politiche, le lentezze e le pastoie burocratiche scontate dai musei a conduzione pubblica.

–      Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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