Nemesi&Partners, Proger e BMS Progetti. Tre studi per il progetto del Padiglione Italia all’Expo 2015, da fare in meno di due anni: ecco i primi rendering
Nel clima di incertezze che vive Milano in materia di Expo 2015, uno dei tasselli più importanti é andato al proprio posto. Ieri, alla Triennale di Milano, é stato proclamato il progetto vincitore del concorso internazionale lanciato il 20 novembre dello scorso anno. Cinque mesi per arrivare al nome dello studio che avrebbe realizzato il […]
Nel clima di incertezze che vive Milano in materia di Expo 2015, uno dei tasselli più importanti é andato al proprio posto. Ieri, alla Triennale di Milano, é stato proclamato il progetto vincitore del concorso internazionale lanciato il 20 novembre dello scorso anno. Cinque mesi per arrivare al nome dello studio che avrebbe realizzato il Padiglione più atteso, quello italiano. Non di uno studio, ma di un raggruppamento si tratta: Nemesi&Partners di Roma – al suo primo grande successo internazionale -, Proger di Pescara e BMS Progetti di Milano. Questo per riuscire a dimostrare di avere un fatturato di almeno 4.949.876,68 euro espletati negli ultimi cinque esercizi antecedenti il bando, considerato requisito economico fondamentale per partecipare al concorso. Solo 68 i progetti presentati, arrivati da tutto il mondo. Tra questi, la giuria presieduta da Antonio Acerbo e composta da Ciro Mariani, Monica Antinori, Antonella Cupiccia e Patricia Viel, ha individuato anche altri quattro classificati illustri. Tra questi, al secondo posto Miralles Tagliabue Embt e al quarto Giugiaro Architettura.
Il progetto vincitore dovrà essere espressione della cultura italiana contemporanea comprendendo sia il Palazzo Italia – di circa 12mila mq – sia altri padiglioni posti lungo il Cardo, che ospiteranno una molteplicità di attività espositive e istituzionali: un viale che si estende per 325 metri. L’immagine dell’Italia agli occhi del mondo sarà espressa tutta qui. Il Palazzo Italia sarà composto da quattro blocchi organizzati intorno ad una piazza centrale e collegati tra loro da elementi-ponte che ospitano le macro funzioni principali: l’area espositiva, l’auditorium, gli uffici e le sale riunioni. Ovviamente il tutto concepito per essere energeticamente indipendente.
“Il Padiglione Italia sarà ambasciatore non solo del Made in Italy nell’accezione più alta delle sue tradizioni, ma anche della capacità dei milanesi e degli italiani di risorgere da ogni crisi, anche la più difficile, con un soprassalto di orgoglio fatto di impegno, cultura e passione. Una sfida di rinascita che parte da Milano e dalla Lombardia ma che deve essere raccolta da tutti: Istituzioni e cittadini. L’Italia non può permettersi di perderla“, ha commentato il sindaco di Milano e Commissario straordinario per Expo Milano 2015 Giuliano Pisapia. Ma una domanda non può mancare: ce la faranno? Riusciranno in meno di due anni a realizzare un progetto tanto strutturato ed elaborato, partendo da zero, con tutte le rifiniture, collaudi, opere di urbanizzazione necessari?
– Zaira Magliozzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati