La città messa a nudo. Al via Naked City Project, progetto-network per un ritratto corale di Roma. Ecco un’anteprima dell’archivio fotografico, che racconta il volto contemporaneo dell’Urbe

The Naked City, film diretto da Jules Dassin nel 1948, è un noir in bianco e nero interamente girato nella città di New York che, al di là della trama, è in realtà la vera protagonista. Una pellicola, attraversata dall’influenza del neorealismo italiano, in cui si seguono le tracce di una storia reale che accade […]

The Naked City, film diretto da Jules Dassin nel 1948, è un noir in bianco e nero interamente girato nella città di New York che, al di là della trama, è in realtà la vera protagonista. Una pellicola, attraversata dall’influenza del neorealismo italiano, in cui si seguono le tracce di una storia reale che accade tra “otto milioni di storie possibili in the Naked City”.
Visione che riemerge dal nome scelto per Naked City Project: la città messa a nudo di Dassin non resta muta, ma si trasferisce nel destino di un’altra grande metropoli, divenuta nuova protagonista del racconto: Roma.
Naked City Project, però, non è un film, ma un progetto collaborativo in cui immagini, studi, ricerche e approfondimenti si intrecciano con l’obiettivo di diventare il più grande punto di riferimento open data di progetti fotografici, inchieste giornalistiche e ricerche scientifiche sulla città e la provincia di Roma.
Un “osservatorio sociale” – come lo definiscono gli ideatori – condiviso attraverso una mappa georeferenziata, per favorire conoscenza e approfondimento dei temi, insieme alla condivisione e la collaborazione tra i professionisti del settore. Stefano Simoncini, presidente del Comitato promotore del progetto, cita anche Guy Debord e il suo esperimento di psicogeografia – The Naked City (1958) – una mappa mentale di Parigi che unisce rappresentazione urbana ed esperienza soggettiva.

Naked City Project - Raffaele Petralla, Pantano

Naked City Project – Raffaele Petralla, Pantano

Naked City Project si sta costruendo attraverso il crowdfunding, senza il quale non sarebbe possibile portarlo avanti, perché si tratta di un progetto collaborativo” – spiega Simoncini. “Già oggi NCP rappresenta uno dei più grandi archivi di progetti fotografici sulla Capitale e il suo territorio, e potrà trasformarsi in un grande osservatorio e laboratorio interconnesso”.
Se volete conoscere il progetto non perdetevi, dal 21 al 30 maggio 2013, la mostra all’ex Cartiera Latina di Roma, sede del Parco regionale dell’Appia Antica, dove sarà esposto l’intero archivio fotografico, provando a fare il punto della situazione.
Un assaggio? Godetevi l’anteprima proposta in esclusiva da Artribune: più di 30 scatti selezionati dai tanti progetti che compongono questa fucina di documentazione e storia che è Naked City Project.

– Silvia Scaravaggi

http://www.emphas.is/web/guest/discoverprojects?projectID=815

http://nakedcityproject.com

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Silvia Scaravaggi

Silvia Scaravaggi

Operatrice culturale e curatrice indipendente. Si è laureata con Sandra Lischi all'Università di Pisa in Teoria e tecniche dei mezzi di comunicazione audiovisiva; ha approfondito lo studio dei nuovi media durante il Socrates all’Universiteit van Amsterdam. Ha collaborato con Aiace…

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