SpazioA fa il bis. La galleria di Pistoia apre anche uno spazio di ricerca. Con le personali di Giulia Cenci e Francesco Carone si festeggia la nuova fase

Era il classico magazzino di galleria, dove si conservano le opere in transito o quelle acquisite. Uno spazio semplice, senza pretese, che dopo opportuno restyling si trasforma oggi in project room. A partire da questo febbraio la pistoiese SpazioA di Giuseppe Alleruzzo raddoppia, con un nuovo ambiente espositivo che amplia e diversifica ulteriormente la proposta, spingendo ancora […]

Era il classico magazzino di galleria, dove si conservano le opere in transito o quelle acquisite. Uno spazio semplice, senza pretese, che dopo opportuno restyling si trasforma oggi in project room. A partire da questo febbraio la pistoiese SpazioA di Giuseppe Alleruzzo raddoppia, con un nuovo ambiente espositivo che amplia e diversifica ulteriormente la proposta, spingendo ancora verso la sperimentazione. Si chiama NextSpazioA e si trova proprio accanto alla sede principale. Minimi gli interventi, nulla di strutturale: giusto un po’ di rifiniture, pareti bianche, luce al neon diffusa e un effetto omogeneo, neutro, non invasivo rispetto ai progetti. Accogliente, più che protagonista.
E il primo lavoro ad essere accolto, sabato 2 febbraio, è Halfground di Giulia Cenci, una riflessione sullo stesso spazio e sulla sua condizione di ambiguità, di passaggio, di trasformazione. Un progetto condotto sul limite, in senso fisico e concettuale: chiaroscuri, errori, imperfezioni, innesti tra l’origine e il destino, tra l’emerso e il non visto, tra il volume e il margine, il confine e il vuoto in mezzo.
Inaugurazione anche in galleria, lo stesso giorno, con la terza personale di Francesco Carone, dal titolo Muta Bellezza. Una riflessione sul bello e il sublime, che si nutre di assenze, indefinitezze, disorientamenti. L’avventura della contemplazione è scandita da improvvisi colpi di fulmine: oggetti come opere-epifanie, afferrati nell’immediato, capaci di evocare più che di affermare; piccoli eventi di senso, forma, ritmo e stupore, purché il senso resti tacito, sommerso. Carone sceglie di puntare, come di consueto, all’evidenza del non detto: quell’emergere del segno che assomiglia a una verità possibile, penultima.

– Helga Marsala

Francesco Carone, “Muta Bellezza” / Giulia Cenci, “Halfground”
opening: 2 febbraio 2013, ore 18
SpazioA e NextSpazioA – Via Amati 13, Pistoia

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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