Il risiko dell’arte contemporanea a Torino. Gam, superfondazione, Rivoli, Artissima. Ecco cosa succederà nei prossimi mesi sullo scacchiere più caldo d’Italia

La situazione del sistema dell’arte contemporanea torinese è sotto pressione ormai da mesi, per non dire anni. Al momento attuale, il Castello di Rivoli è il luogo nella posizione più critica: abbiamo dato notizia del comunicato dei lavoratori del museo che chiedono chiarezza e sblocco della situazione, e a stretto giro di posta la presa […]

La situazione del sistema dell’arte contemporanea torinese è sotto pressione ormai da mesi, per non dire anni. Al momento attuale, il Castello di Rivoli è il luogo nella posizione più critica: abbiamo dato notizia del comunicato dei lavoratori del museo che chiedono chiarezza e sblocco della situazione, e a stretto giro di posta la presa di posizione dell’Amaci. Amaci che è presieduta da Beatrice Merz, fino a fine gennaio unica direttrice dello stesso Castello di Rivoli dopo il trasferimento a Ginevra del condirettore Andrea Bellini. Per marzo si attende l’uscita del bando per la posizione vacante, bando che dovrebbe essere tale a tutti gli effetti e di respiro internazionale. Anche se è tutta da vedere la risposta che avrà, visto che il problema principale del museo è il proprio sostentamento economico e la mancanza ormai radicale di denari “sicuri” per la programmazione. In ogni caso, i tempi per la decisione dovrebbero – stando sempre ai rumors cittadini – essere particolarmente rapidi, in maniera tale da dare almeno una certezza al Castello.
Più stabile la posizione di Sarah Cosulich Canarutto, alla guida di Artissima, mentre per quanto riguarda la Gam, la cui posizione da direttore è attualmente ricoperta da Danilo Eccher, si parla anche in questo caso di un probabilissimo cambio di gestione. Ora, visto che fino a non molte settimane fa si parlava dello stesso Eccher come papabile per dirigere la superfondazione piemontese che dovrebbe – quando e in che modo sono domande alle quali per ora nessuno può dare risposte – raccogliere sotto un unico cappello Rivoli, Gam (anzi, Fondazione Torino Musei) e Artissima (quest’ultima comunque con una maggiore autonomia), vien da pensare che i rapporti di Eccher con il Comune guidato da Piero Fassino si siano incrinati.
Dunque, lo scenario più lineare che si può immaginare è: nomina del direttore del Castello di Rivoli, scadenza del contratto del direttore della Gam, assegnazione del ruolo di direttore della superfondazione al neodirettore dello stesso museo rivolese in capo alla Regione. Troppo lineare? Probabilmente sì, e quindi è assai probabile che gli scenari cambieranno ancora parecchie volte nelle prossime settimane.
Intanto si registra qualche sommovimento non sempre piacevole anche in ambito privato. La TAG – Torino Art Gallery ha confermato i ruoli di presidente e vicepresidente rispettivamente a Tazzetti di Photo&Co. e Peola dell’omonima galleria. Ma nel frattempo le attività di Sonia Rosso sono ridotte al lumicino, e gallerie più o meno storiche come Martano e Tonin pare vadano verso la chiusura. Certo, qualche nuova realtà nasce (Opere scelte e Van Der fra le ultime), ma non sembra intenzionata a “fare cartello” all’interno di TAG. Anche in questo caso, gli esiti di certe scelte possono essere assai variabili. Non resta che stare a guardare l’evoluzione dello scacchiere.

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Redazione

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