“Pensando la mia Citylife, mi sono sentito Leonardo”. Lottomatica porta a Roma Daniel Libeskind a parlare della sua architettura: e ne escono nuovi dettagli sul grande progetto milanese

  “Qui ho cercato di rispettare l’eleganza dell’architettura italiana, e mi sono ispirato a Leonardo, al suo genio e ad un suo disegno realizzando tre torri, un museo e una piazza verde. La torre centrale vuole rappresentare la vita affaristica e centrale di Milano; e anche il museo deve essere un messaggio ben inserito nel […]

“Qui ho cercato di rispettare l’eleganza dell’architettura italiana, e mi sono ispirato a Leonardo, al suo genio e ad un suo disegno realizzando tre torri, un museo e una piazza verde. La torre centrale vuole rappresentare la vita affaristica e centrale di Milano; e anche il museo deve essere un messaggio ben inserito nel cuore della storia e dell’eredità della città, per questo ho pensato a Leonardo”. Parole di Daniel Libeskind, ospite la sera del 14 gennaio a Palazzo Barberini di Roma dove è intervenuto come ospite della rassegna Il gioco serio dell’arte, promotori Massimiliano Finazzer Flory e Lottomatica. E come c’era da aspettarsi, l’archister non ha mancato di fare riferimenti al suo grande progetto milanese – ed ecco il “qui” -, il progetto di Citylife e del Museo d’Arte Contemporanea negli spazi della ex fiera.
Le sue opere nascono in collaborazione con tutte le altre arti, e soprattutto cercano l’armonia o la rottura con l’ambiente nel quale vengono posizionate: le città. Libeskind ha dialogato con Finazzer Flory sul tema della memoria. “Senza l’arte della memoria non potremmo disegnare il futuro” ha detto l’autore – tra gli altri – del progetto per la ricostruzione di Ground Zero a New York. Mani, Spirito, Diversità, Luce, Eredità, Trauma e Rinascita. Queste alcune linee che hanno guidato alcuni lavori di Libeskind di cui si è parlato. E l’architetto ha ripercorso i suoi progetti in corso o già realizzati, raccontando come questi temi fossero stati di ispirazione. Dalla luce, protagonista al Royal Ontario Museum in Canada, progettato come un cristallo riflettente la luce, al trauma della ricostruzione del Museo Militare di Dresda in Germania. Dall’elemento “diversità” usato per la realizzazione del centro affaristico residenziale di Seul, per il quale Libeskind si è ispirato al disegno della corona coreana, fino all’eredità, che ha ispirato il progetto di Citylife a Milano.
Riguardo a Ground zero e il nuovo progetto delle torri gemelle e del Memorial House Libeskind ha parlato del tema della rinascita. “È un masterplan molto complesso perché ha valore politico e sono molti i soggetti coinvolti ho pensato ad una parte del Memoriale come spazio pubblico perché non volevo costruire dove sono morte delle persone, quello è un luogo che va tutelato e rispettato e poi ci sarà un complesso architettonico che avrà come suo elemento dominante una guglia alta 541 metri, oltre a due grattacieli “tagliati” come due cristalli nella parte alta”. L’altezza considerevole assume un preciso valore simbolico, in quanto la sommità dell’edificio, secondo i progetti, sarà ad una quota di 1.776 piedi, numero che ricorda l’anno dell’Indipendenza.

– Geraldine Schwarz

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