SOS Pianeta Terra. Maria Rebecca Ballestra lancia il suo mega progetto around the world. Il giro del mondo in dodici tappe, ultima fermata: Venezia

Un viaggio lungo anno. Un viaggio incontro alla Terra e alla sua fragilità, rintracciando percorsi di resistenza, nuclei di forza, nuove forme di intelligenza ecologica. Journey into Fragility, progetto itinerante concepito dall’artista Maria Rebecca Ballestra, muove dalla necessaria riflessione intorno all’attuale condizione di “salute” del Pianeta: disastri ambientali, progressione accelerata dell’inquinamento, guerre, sovrappopolazione, flussi migratori […]

Journey into the fragility SOS Pianeta Terra. Maria Rebecca Ballestra lancia il suo mega progetto around the world. Il giro del mondo in dodici tappe, ultima fermata: Venezia

Un viaggio lungo anno. Un viaggio incontro alla Terra e alla sua fragilità, rintracciando percorsi di resistenza, nuclei di forza, nuove forme di intelligenza ecologica.
Journey into Fragility, progetto itinerante concepito dall’artista Maria Rebecca Ballestra, muove dalla necessaria riflessione intorno all’attuale condizione di “salute” del Pianeta: disastri ambientali, progressione accelerata dell’inquinamento, guerre, sovrappopolazione, flussi migratori incontrollati, instabilità dei mercati e collasso finanziario… Uno scenario allarmante, dominato da mutazioni velocissime, che cancella, via via, la percezione di un orizzonte, di un futuro, ma anche di un radicamento, di una solidità culturale, biologica, politica, economica. L’umanità diventa fragile e arranca, in cerca di un centro clamorosamente smarrito.
Ballestra mette tutto questo nel suo progetto, ricalcando il modello strutturale di un documento del 2001. Il “Manifesto Arenzano per la Terra e l’Essere Umano”, ideato dal poeta e saggista Massimo Morasso, si compone di dodici punti, sorta di suggerimenti per reimpostare i temi della crisi ambientale; a sottoscriverlo furono scrittori e intellettuali di tutto il mondo, tra cui cinque premi Nobel e sei premi Pulitzer: da Derek Walcott a Séamus Heaney, da Bei Dao a Mario Luzi, da Yves Bonnefoy ad Andrea Zanzotto e John Ashbery.

Arenzano era già una sorta di luogo simbolo, ricordato per il naufragio della petroliera Haven, nonché sede della Fondazione Muvita, innovativo “science center” dedicato al rapporto tra uomo, energia e clima. La stesura della carta ha consacrato la cittadina ligure come luogo d’eccellenza per lo studio e la riflessione sui problemi ambientali.
Ed è da qui che riparte l’artista, stilando dodici progetti (installazioni, video, community projects e interventi site specific) in altrettanti paesi del mondo, con l’intento di sviluppare un dialogo attivo sull’ambiente e sul valore della vita sulla Terra. Una tappa al mese, che vedrà coinvolti un ente scientifico e un curatore, per l’organizzazione di workshop, conferenze e dibattiti. Al termine del percorso annuale, un grande evento espositivo avrà luogo a Venezia: l’occasione per presentare le fasi di Journey into Fragility, discutendo i risultati raggiunti e proponendo strategie operative. Per seguire l’iter, tappa dopo tappa, non c’è che da collegarsi al sito www.journeyintofragility.com, centro di raccolta di tutta documentazione prodotta nel corso dei mesi. Have a nice journey!

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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