L’arte premia l’Italia, ma l’Italia non premia l’arte. Ancora dati dal Mibac che attestano una vera e propria inversione di tendenza nel Paese

Non diteci che siamo ossessivi, perché questa non è una fisima, quanto la triste cronaca di un amore non corrisposto. Avviene, dunque, che a seguito di quanto già raccontato da Artribune circa i successi  del Guggenheim di Venezia o degli Uffizi, che anche il resto del  Paese si faccia valere. Il Capodanno all’insegna della cultura, promosso dalla Direzione […]

Non diteci che siamo ossessivi, perché questa non è una fisima, quanto la triste cronaca di un amore non corrisposto. Avviene, dunque, che a seguito di quanto già raccontato da Artribune circa i successi  del Guggenheim di Venezia o degli Uffizi, che anche il resto del  Paese si faccia valere. Il Capodanno all’insegna della cultura, promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione, con ingressi gratuiti nei musei e nei siti archeologici, ha registrato, infatti, un incremento di 33mila visitatori rispetto all’anno precedente.
Come se non bastasse, ci sono i dati natalizi a confermare “un positivo trend di crescita su tutto il territorio nazionale”. + 12,46%, con i trenta siti culturali più visitati del Paese che godono di un rialzo del 17,73 % e un totale di 63.745 contro i 54.144 dell’anno precedente. Si legge: “Alla vigilia di Natale, infatti, si è registrato un incremento di visitatori del 24,29% rispetto al 2010, con incassi del 27,09% in più rispetto all’anno precedente. Grande il successo riscontrato in tutta Italia. Al Sud la Reggia di Caserta ha registrato un 225,30% di visitatori, a Roma Castel Sant’Angelo il 92,45%, a Torino il Museo delle Antichità Egizie il 66,10% e Milano con la Pinacoteca di Brera il 91,07%. Anche la promozione dell’ingresso gratuito per il giorno di Natale ha consentito a molte famiglie italiane di regalarsi una giornata diversa all’insegna del patrimonio storico artistico”.
Mentre nelle sale cinematografiche, solo a Capodanno si è verificato in Italia un decremento del – 24% (con i “cinepanettoni” finalmente in crisi!) e la tv fa i conti con uno share sempre meno premiato dai giovani, da questi racconti, senza voler fare la conta dei biglietti staccati (sarebbe una pratica che poco ha a che vedere con una gestione funzionale e strategica della cultura) sta emergendo sempre di più una importante inversione di tendenza rispetto alle prerogative e alle passioni degli italiani. E se la mission dello Stato è ancora quella di preoccuparsi di offrire dei servizi al cittadino, questi sono dati che non devono passare inosservati ai piani alti.

– Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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