“Gli italiani ricchi? Restituiscano una parte dei soldi in cultura come si fa nei paesi anglosassoni”. Nonostante tutto è ancora SuperMario Monti

La risposta arriva a seguito dell’attesa domanda sui ‘fatti di Cortina’. Insomma esiste un paese al mondo dove i controlli della guardia di finanza fanno notizia, per giorno. La notizia in questione è rimbalzata fino a Che Tempo Che Fa, trasmissione di Rai Tre che domenica sera può vantare come ospite il premier Mario Monti. […]

La risposta arriva a seguito dell’attesa domanda sui ‘fatti di Cortina’. Insomma esiste un paese al mondo dove i controlli della guardia di finanza fanno notizia, per giorno. La notizia in questione è rimbalzata fino a Che Tempo Che Fa, trasmissione di Rai Tre che domenica sera può vantare come ospite il premier Mario Monti. Il conduttore Fabio Fazio chiede al capo del governo il suo parere sull’azione dell’Agenzia delle Entrate che tanto ha fatto indignare evasori e loro fiancheggiatori, il professore fa capire di essere tutto sommato d’accordo con azioni di questo tipo, ma non la finisce lì. Aggiunge una frase chiave. Una frase che per certi versi -ma non del tutto, sia chiaro!- attenua la nostra delusione sulle politiche culturali dell’esecutivo fino ad oggi: “Vorrei italiani orgogliosi delle loro ricchezze, che non si debbano nascondere o vergognare. E che siano pronti a restituirne una parte in iniziative filantropiche e culturali come si fa nei paesi anglosassoni“.
In una frase da sei secondi il presidente del consiglio centra e viviseziona il luogo dove si marca la differenza tra il mecenatismo anglosassone e quello, di fatto inesistente benché patria del patrizio romano Gaio Cilnio Mecenate, dell’Italia. I musei americani hanno strutturato le loro clamorose collezioni non sull’elemosina di fondi pubblici, bensì con la munificenza di donazioni private. E queste donazioni sono provenute da famiglie ricche o ricchissime che erano orgogliose di essere tali e che volevano far sapere a tutti che ce l’avevano fatta e che, probabilmente, lo avevano fatto onestamente. O comunque senza frodare soldi allo stato. Quante famiglie ricche italiane potrebbero affermare altrettanto? Eccolo disvelato il legame silente che esiste tra contributo privato alla cultura del paese e tasso di onestà dei privati che dovrebbero contribuire.
Che ne accenni, in diretta tv, il primo ministro, in Italia è una notizia clamorosa. Come è clamorosa la notizia che un importante amministratore italiano suggerisca per il paese buone pratiche culturali che da decenni sono adottate all’estero.

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Redazione

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