Le città hanno bisogno di cultura? A Cantiere 25 di Torino, Situa.To risponde con il suo programma di formazione e arte pubblica

Ormai è diventato una specie di mantra il fatto di ricordare ogni momento, con iniziative di vario tipo, che la cultura generi profitto e soprattutto un indotto virtuoso. Lo stesso sindaco di Torino Piero Fassino ha recentemente sottolineato sulle pagine de La Stampa: “Chi avrebbe detto, solo vent’anni fa, che Torino sarebbe diventata una città […]

Ormai è diventato una specie di mantra il fatto di ricordare ogni momento, con iniziative di vario tipo, che la cultura generi profitto e soprattutto un indotto virtuoso. Lo stesso sindaco di Torino Piero Fassino ha recentemente sottolineato sulle pagine de La Stampa: “Chi avrebbe detto, solo vent’anni fa, che Torino sarebbe diventata una città d’arte e di attrazione turistica. Gli operai della Fiat erano 61mila e gli addetti al sistema culturale 6mila. Oggi alla Fiat lavorano 18mila dipendenti e nel sistema culturale 35mila”.
Ma non si tratta sempre e solo di un valore economico: spesso di qualcosa che ha a che fare con l’educazione e con i riflessi culturali dei grandi eventi su chi abita le città, in particolare sulle nuove generazioni, in un periodo di grave crisi. Su questo tema, nella fattispecie sul quesito: Le città hanno bisogno di cultura?, vuole riflettere Situa.To, un programma di formazione e un progetto d’arte per lo spazio pubblico, sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, e curato da a.titolo e Maurizio Cilli. Una riflessione che trova ora posto nel calendario eventi di Cantiere 25 (il progetto culturale a scadenza in zona San Salvario), insieme alla presentazione dei risultati del programma di learning by doing elaborato sempre da Situa.To. In cosa è consistito? In un corso di più di 150 ore di formazione gratuita (incontri teorici e pratici, workshop, laboratori e lezioni tenuti da artisti e architetti con esperienze d’arte pubblica e da esperti dell’ambito delle scienze sociali), offerto a 30 giovani sotto i 30 anni di vario ambito (artisti, architetti, designer, video e filmmaker, scrittori, performer, laureati o studenti universitari di umanistica e scientifica) per mappare zone periferiche e sconosciute di Torino e proporne una valorizzazione artistica.
Sono state, così, individuate 30 situa: luoghi con potenzialità ancora inespresse. C’è chi, per esempio, ha proposto ai giovani del quartiere Barca di costruire, con il gruppo berlinese di architetti Raumlabor, un luogo d’incontro, un incubatore di idee per gli abitanti della zona; di trasformare i muri di Mirafiori nella pagina scritta di un racconto commissionato a Wu Ming1; di creare, con i paesaggisti di Atelier Le Balto, le condizioni affinché le cicogne nidifichino ai laghetti della Falchera; o chi, come Yael Plat, ha pensato di ricamare con gli abitanti di Settimo Torinese le storie del Villaggio Fiat per realizzare un nuovo sipario teatrale…

– Claudia Giraud

Situa.To al Cantiere 25
Sabato 17 dicembre 2011 – ore 17.00
Artintown
Via Berthollet 25 – Torino
www.situa.to

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più