Occupy Bologna. La dotta tornerà underground? Intanto parte il braccio di ferro tra gli attivisti e l’amministrazione comunale che ordina gli sgomberi degli spazi occupati
Dalle nostre parti gli “indignados” culturali avevano addirittura anticipato di qualche tempo l’esplodere dei tanti movimenti “occupy…”, installandosi a Roma al Teatro Valle – ancora sono lì -, e poi manifestandosi qua e là per il paese, come ad esempio a Palermo. Da venerdì scorso l’attenzione si è spostata su Bologna: un gruppo di attivisti, […]
Dalle nostre parti gli “indignados” culturali avevano addirittura anticipato di qualche tempo l’esplodere dei tanti movimenti “occupy…”, installandosi a Roma al Teatro Valle – ancora sono lì -, e poi manifestandosi qua e là per il paese, come ad esempio a Palermo. Da venerdì scorso l’attenzione si è spostata su Bologna: un gruppo di attivisti, i Draghi Ribelli, sta infatti occupando l’ex mercato di mezzo, che collega Via Clavature e Via Pescherie Vecchie, con un enorme Drago disegnato a muro ad attirare l’attenzione dei passanti. Pochi metri più in là, in Piazza Re Enzo, un altro gruppo di giovani occupa l’ex-cinema Arcobaleno: qui è uno slogan, La Santa Insolvenza, che saluta all’ingresso dell’edificio abbandonato ormai da tempo.
Il loro obbiettivo? Ridestare la scena culturale a Bologna, dove da tempo ci si lamenta che la sinergia underground sia scomparsa, e si spera in spazi alternativi centrali e non dislocati e irraggiungibili. Rimane inspiegabile che uno spazio come l’Ex-Arcobaleno possa essere abbandonato. Nonostante la volontà dei politici bolognesi di “discutere insieme di un progetto per la città di Bologna, bloccata da 15 anni” (Assessore Alberto Ronchi, 27 maggio 2011), il Sindaco Merola ha stato emanato l’ordinanza di sgombero…
– Sarah Corona
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