Ce n’era per tutti i gusti, dal maestro storico al giovane rampante, dal creativo di nicchia al mid-career esterofilo, al ripescato d’archivio. Sedici mostre. E l’occasione era speciale per tanti motivi: salutare un direttore – Luca Massimo Barbero – che ha messo sul piatto il suo incarico pur di portare i problemi del museo alla ribalta, accoglierne un altro che gestirà la transizione verso la nascita della fondazione. E soprattutto riaffermare l’amore di una città per un’istituzione che sente come rappresentativa, fin dal nome. Ecco perché al Macro c’erano in tanti, all’ultima inaugurazione dell’era Barbero…
Della serie istantanee dall’ultima inaugurazione dell’era Barbero: l’invasione del Macro-people
Ce n’era per tutti i gusti, dal maestro storico al giovane rampante, dal creativo di nicchia al mid-career esterofilo, al ripescato d’archivio. Sedici mostre. E l’occasione era speciale per tanti motivi: salutare un direttore – Luca Massimo Barbero – che ha messo sul piatto il suo incarico pur di portare i problemi del museo alla […]