Chi diventerà direttore del Macro dal primo luglio? Nulla trapela dal Comune di Roma, ma forse tra questi nomi…

Ormai è una decina di giorni che, complice anche la settimana scorsa completamente monopolizzata dall’apertura della Biennale di Venezia, tutto sembra tacere sul fronte Macro. Il riassunto delle puntate precedenti è abbastanza semplice: sentitosi privo di referenti e interlocutori e defraudato anche del minimo sindacale di autonomia Luca Massimo Barbero si dimette da direttore del […]

Ormai è una decina di giorni che, complice anche la settimana scorsa completamente monopolizzata dall’apertura della Biennale di Venezia, tutto sembra tacere sul fronte Macro. Il riassunto delle puntate precedenti è abbastanza semplice: sentitosi privo di referenti e interlocutori e defraudato anche del minimo sindacale di autonomia Luca Massimo Barbero si dimette da direttore del museo romano, le dimissioni vengono abbastanza sorprendentemente non governate dal sindaco e dopo qualche giorno trapelano sui giornali facendo esplodere il caso, immediatamente l’assessore alla cultura Dino Gasperini inizia a inanellare una serie di consultazioni con operatori del settore e potenziali successori di Barbero. Consultazioni che, negli obbiettivi dell’amministrazione, devono portare ad una scelta repentina in quanto il museo dal 30 giugno è privo di direttore e il Comune di Roma non ha alcuna intenzione di creare vuoti gestionali.
Nonostante i tempi compressi, tuttavia, una vera shortlist ufficiale dei candidati alla direzione del Macro non esiste. Si fa ricorso alle voci ed ai “si dice” per comporre un mosaico non semplice nel quale vengono dati come concorrenti quattro o cinque professionisti.
Dopo così tanti giorni è forse il momento di fare il punto su queste voci. Sembrano innanzitutto scongiurate presenze “folkloristiche” che si erano ventilate (Philippe DaverioVittorio Sgarbi o addirittura l’artista B.zarro, consulente dell’assessore), rimangono molto forti invece le previsioni su figure del tipo di Mario Codognato (curatore al Madre, ma basato a Roma) e Cristiana Collu (direttrice del Man di Nuoro). Ancora più pressanti sono poi le voci su altri due candidati che potrebbero davvero rappresentare il ballottaggio per la vittoria finale: Gianluca Marziani (attualmente direttore di Palazzo Collicola a Spoleto) e Bartolomeo Pietromarchi (già direttore della Fondazione Olivetti e oggi curatore al Maxxi), entrambi peraltro romani. Più improbabili i nomi di Flaminio Gualdoni (sul suo nome l’imprimatur della potente moglie del sindaco Alemanno?), del direttore del Castello di Rivoli Andrea Bellini (“se vado via da Rivoli è per andare all’estero“) e del direttore della Gamec di Bergamo Giacinto di Pietrantonio.

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Redazione

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