La grandeur sarkozyana? Solo rimandata. Ecco come sarà la Nuova Filarmonica di Parigi by Jean Nouvel

Dopo le insistenti critiche subite in relazione al Maxxi, causate dalla lentezza della realizzazione e dall’accrescimento del costo del museo romano, verrebbe da domandare ai cugini d’oltralpe se il mastodontico progetto voluto da Nicholas Sarkozy per la nuova Filarmonica di Parigi – e inserito all’interno del vasto piano di riqualificazione urbanistica Grand Paris – non […]

foto Artefactory

Dopo le insistenti critiche subite in relazione al Maxxi, causate dalla lentezza della realizzazione e dall’accrescimento del costo del museo romano, verrebbe da domandare ai cugini d’oltralpe se il mastodontico progetto voluto da Nicholas Sarkozy per la nuova Filarmonica di Parigi – e inserito all’interno del vasto piano di riqualificazione urbanistica Grand Paris – non corra il rischio di ritrovarsi nella stessa identica situazione.
Sarà perché, dopo aver vinto il concorso nel 2007, il povero Jean Nouvel nel 2009 si è ritrovato con il cantiere chiuso a causa della mancanza di fondi statali. O perché il costo dell’opera è lievitato da 110 milioni di euro a 400, e in tempi di crisi questo fattore certo non aiuta. Ritrovati i finanziamenti, nel febbraio 2011 il grande annuncio presidenziale: la nuova Filarmonica si farà, e ospiterà una concert hall da 2400 posti, sale educative del Conservatorio, aree amministrative, uffici, ristoranti e retail spaces per una superficie totale di 42mila mq.
Il volume (che sarà edificato all’interno del Parc de la Villette, e messo dunque in relazione coi temi Tschumiani) è caratterizzato da una morfologia sconnessa e dall’inseguirsi di piani orizzontali inclinati e tra loro intersecati che, contenendo tra le molteplici pendenze un guscio più rotondo, nascondono nel ventre metallico sale fluide dal forte sapore scultoreo, quasi fossero antri scavati nella roccia. La sala concerti infatti (non a caso rinominata “the shell”) si sviluppa intorno a balconate sinuose che evocano la leggerezza di musica e luce. Un interessante connubio, questo, sia materico che cromatico, data anche dalla lucidità del monomateriale di rivestimento (alluminio) e dalla scelta di patterns escheriani sulla pavimentazione, che lo rendono simile ad un oggetto urbano non identificato posto in posizione strategica sulla città…

Giulia Mura

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Giulia Mura
Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con una forte propensione all'editoria e allo sviluppo di eventi e progetti culturali, per il magazine PresS/T letter e per il format Archilive ha curato una rubrica sui libri d'architettura. È stata caporedattrice per la rivista araba Compasses e da anni collabora come freelance per testate italiane e straniere; con continuità è presente nella versione online e onpaper di Artribune. È co-founder di Superficial, studio creativo di base a Roma che si occupa di ricerca e sviluppo di progetti incentrati su: comunicazione, immagine, architettura, design, cultura, eventi, branding.