Sotto la piramide del Louvre di Parigi la grande installazione dedicata ai migranti

Fino al 23 gennaio 2023, sotto la grande piramide di vetro del Louvre, sarà visibile la grande installazione dell'artista camerunense Barthélémy Toguo. Un monumento dedicato ai migranti di ieri e di oggi, composta da tanti fagotti colorati

Era dal 2018 che la struttura piramidale di Ieoh Ming Pei al Louvre di Parigi non ospitava una grande installazione. Quattro anni fa l’opera “Throne” dell’artista giapponese Kohei Nawa lasciò tutti a bocca aperta con la sua struttura dorata che fluttuava sotto l’apice della piramide in vetro.

“LE PILIER DES MIGRANTS” DI BARTHELEMY TOGUO AL LOUVRE

Fino al 23 gennaio 2023 campeggerà nel punto più rappresentativo del museo parigino la grande opera “Le pilier des migrants” (Il pilastro dei migranti) dell’artista camerunense Barthélémy Toguo. L’installazione si sviluppa in verticale, dal basso verso la punta della piramide vetrata, e si compone di numerosi sacchi, rivestiti con i colorati tessuti tipici africani. A prima vista l’opera appare così colorata e gioiosa, come una colonna patchwork, ma dopo un’attenta visione, l’occhio del visitatore riconosce la forma dei fagotti che solitamente si notano sulle spalle dei migranti.

UN’OPERA CHE DEDICATA AI MIGRANTI DI IERI E DI OGGI

La grande opera di Toguo è stata posta al museo nell’ambito della mostra “Les Choses, una storia di natura morta”, progettata dallo storico dell’arte Laurence Bertrand Dorléac. Le pilier des migrants appare quasi come un monumento alla memoria dei migranti di ieri e di oggi, viaggiatori che fuggono dal loro Paese alla ricerca di miglior vita, con radici, affetti, ricordi racchiusi in quel simbolico sacco. Uno sopra all’altro, sembrano raffigurare le masse di esseri umani che si accalcano alle frontiere, ognuno con il proprio bagaglio di vita e con i propri sogni e progetti in tasca.

L’AUTORE DELL’INSTALLAZIONE

Nel 2021 Barthélémy Toguo (M’Balmayo, 1967) è stato nominato dalla direttrice generale dell’UNESCO Audrey Azoulay “Artista per la pace”. Con la sua arte “incoraggia altri modi di esistenza, il dialogo tra le arti del Nord e del Sud, il dono di chi vuole restituire al continente africano ciò che regolarmente gli è stato sottratto”, come spiega lo stesso storico dell’arte Laurence Bertrand Dorléac. Toguo è attivo tra Parigi e il centro culturale Bandjoun Station nel suo Paese d’origine.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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