Una storia in punta sottile: il documentario dedicato alla calligrafa italiana Master Penman

Riscoprire la bellezza della calligrafia grazie al talento di Barbara Calzolari: è questo l'intento di "Una storia in punta sottile", il documentario di Enza Negroni dedicato alla prima e unica Master Penman italiana. Ecco il trailer

Abbiamo perso l’abitudine di scrivere a mano, o comunque non siamo più avvezzi a farlo come i nostri nonni, fieri delle loro belle scritture. Le nuove tecnologie ci hanno reso pigri nell’utilizzo della penna e magari non è più un oggetto così familiare come qualche decennio fa. Eppure, quasi per reazione verso questa tendenza, c’è chi ha riscoperto il piacere e la ricercatezza della calligrafia.

LA RISCOPERTA DELLA CALLIGRAFIA E IL TALENTO DI BARBARA CALZOLARI

Una rinascita della calligrafia viene a sorpresa dal basso, dall’arte di strada e dai tattoo, che hanno ritrovato interesse verso questa arte. Non tutti sanno però che in Italia abbiamo un’eccellenza nel campo: si chiama Barbara Calzolari ed è la prima e unica donna italiana ad essere stata nominata Master Penman dalla prestigiosa istituzione americana IAMPETH (International Association of Master Penmen, Engrossers and Teachers of Handwriting), la più grande associazione calligrafica esistente che ha concesso tale riconoscimento solo a quindici persone al mondo. Ma cosa fa una calligrafa? Ce lo racconta il bellissimo documentario Una storia in punta sottile, realizzato da Enza Negroni, prodotto e distribuito da Produzioni Video.

IL DOCUMENTARIO DEDICATO ALLA CALLIGRAFA BARBARA CALZOLARI

Nel film di circa un’ora, realizzato con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Carisbo, Fabbri 1905, Igd e Pentel Italia, la cinepresa segue la talentuosa Calzolari nell’incontro con esperti calligrafi internazionali, che svelano i segreti della “bella scrittura”, fino alle lezioni da lei impartite ad allievi e piccoli studenti delle scuole. Ad emergere è la grande passione di questa Maestra calligrafa, che spiega “La scrittura vuole tempo. È un rituale, una parte della tua vita che rimane. Lasci un segno. Un lato involontario della mente, dell’emozione, è molto presente quando scrivi. Hai la consapevolezza che devi avere una certa postura, una certa concentrazione, quando ti siedi alla luce di una lampada e intingi il pennino nell’inchiostro, senza sapere cosa potrebbe accadere dopo. È così lungo, così costante il lavoro che devi fare per riuscire a far calligrafia: per imparare a conoscere lo strumento, il supporto. Scrivi con la testa, con gli occhi, e la mano deve essere allenata a seguirli”.

Il documentario a lei dedicato è stato presentato lo scorso 10 maggio presso il Cinema Lumiére di Bologna in sua presenza, e da vera Maestra ha scritto in vista dell’evento: “Tante cose sono cambiate, alcune persone per me molto importanti ci hanno lasciato e questo frammento di vita resta ancora più forte a testimoniare una storia di passione, amicizia e speranza”.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

Scopri di più