Tre giorni d’arte al Mandrione di Roma con There is No Place Like Home

Un'ex fabbrica di Chinotto Neri, divenuta palestra di pugilato, poi abbandonata, è stata lo spazio prescelto per ospitare There Is No Place Like Home: tre giorni di arte contemporanea durante i quali si è creato un forte dialogo tra gli artisti, il territorio e il pubblico, giorno e notte, senza sosta

65 ore di arte negli spazi di un ex fabbrica de Chinotto Neri divenuta poi palestra di pugilato al Mandrione di Roma, via che collega Tuscolana e Casilina, nella periferia verace della capitale: There Is No Place Like Home ha portato così a dialogare tra loro artisti contemporanei, di estrazione romana, chiamati a creare opere site specific.

LO SPAZIO ESPOSITIVO E LE OPERE DI THERE IS NO PLACE LIKE HOME

Dalle ore 12.00 di venerdì 29 ottobre fino alla mezzanotte di domenica 31 ottobre, con la direzione artistica di Giuliana Benassi, lo spazio del Mandrione si è così trasformato in una sede espositiva d’eccezione: stretto tra due linee di tensione, la ferrovia e l’antico acquedotto romano, lo stabile e l’area circostante hanno ospitato le opere poste in relazione o in contrasto con lo spazio in cui sono state calate.

Opere installative, video, pitture e interventi sonori e performativi hanno accompagnato il visitatore lungo il percorso espositivo, di giorno e di notte: una no-stop di arte con l’obiettivo di creare un dialogo tra gli artisti, il territorio e il pubblico. Questa è la principale finalità perseguita dal format There Is No Place Like Home, che dal 2014 sceglie spazi e luoghi sempre differenti e spesso distanti dall’essere contenitori culturali.

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Redazione

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