“Questo film è pensato come un’esperienza sia del piacere di una passione presente, sia del piacere di una storia di emancipazione per i personaggi e per il pubblico. Questa duplice temporalità ci permette di vivere le emozioni e di riflettere su di esse”. Così Céline Sciamma, regista francese al quarto lungometraggio, commenta la sua ultima fatica, con cui prosegue l’indagine sul tema della sessualità.
Ritratto della giovane in fiamme è un racconto dal perfetto equilibrio estetico. È l’incontro di due anime e due volti. Una storia al femminile che scava nella ricerca di una definita identità sessuale, trasportando lo spettatore nella Francia del 1770. Marianne, una pittrice, riceve l’incarico di realizzare il ritratto di nozze di Héloise, giovane donna appena uscita dal convento che non vuole sposarsi e quindi rifiuta ogni preparativo, anche il ritratto. Su indicazione della madre, Marianne dovrà dipingerla di nascosto, fingendo di essere la sua dama di compagnia. Le due donne iniziano a frequentarsi e tra loro scatta un amore travolgente. Nel cast anche Valeria Golino. Migliore sceneggiatura al festival di Cannes e agli Efa 2019.
– Margherita Bordino