
Terza personale italiana per Maya Zack (Tel Aviv, 1976). Vale la pena fare un salto. Fulcro della mostra, un video in cui la vita del poeta ebreo rumeno Paul Celan – capace di far cambiare opinione a Theodor Adorno in tema di poesia e Shoah – viene rincorsa dall’indagine d’archivio di una ricercatrice. Protagonisti il ritaglio e il disegno – ovvero la manualità, e con essa la carne –, per mezzo dei quali la fredda lontananza del documento di repertorio (scritto e fotografico) si ribalta via via in pulsazione concreta, parossismo chiarificatore. A incantare è la naturalezza con cui il girato evolve verso esiti metaforici e barocchi. Un lavoro solido e avvincente, che fa pensare a Hitchcock e a Matthew Barney, non solo a William Kentridge. Magistrale l’uso del crescendo musicale operistico. Altri lavori in mostra parlano del video – dei disegni di taglio illustrativo, più una bella scultura: un libro muto, spalancato quanto possono esserlo una fisarmonica o un polmone.
Pericle Guaglianone
Roma // fino al 19 novembre
Maya Zack – Counterlight
MARIE-LAURE FLEISCH
Via di Pallacorda 15
06 68891936
[email protected]
www.galleriamlf.com
MORE INFO:
https://www.artribune.com/dettaglio/evento/56143/maya-zack-counterlight/