Aids e stelle filanti. Elmgreen & Dragset da Massimo De Carlo

Galleria Massimo De Carlo, Milano – fino al 27 giugno 2015. Il pungente duo nordico composto da Michael Elmgreen & Ingar Dragset riaccende la tematica dell’Aids. Travestendo i pregiudizi con innocenti sfumature pastello.

Una serie di vasi in vetro soffiato punteggia leggera i pavimenti della galleria. Ordinati singolarmente o a piccoli gruppi, colmi di pigmenti dai leziosi colori pastello, i vasi di Elmgreen & Dragset (Michael Elmgreen, Copenhagen, 1961; Ingar Dragset, Trondheim, 1969) diffondono un senso di innocente candore nel vasto spazio bianco e luminoso. È la stanza attigua a emanare presentimenti sinistri: vuota e buia, se non fosse per una piccola lampada fioca, come dimenticata accesa, e una lunga stella filante, come il residuo di una festa ormai finita.
Inizia da qui l’ultima pacata provocazione del duo scandinavo: perché il party giunto al termine è quello della sensualità spensierata e della salute esuberante, inevitabilmente negate alle persone affette dal virus dell’Hiv. Neanche i vasi dello spazio principale sono, in realtà, rimasti immuni al contagio. Pieni, infatti, non di zuccherose farine di marshmallow, ma di verde Stribild, rosa Atripla, azzurro Truvada e giallo Isentress, i farmaci attualmente in uso per contenere gli effetti della malattia. Disposti non a caso, ma secondo i possibili dosaggi e le combinazioni. In Stigma, l’estetica minimalista tracima nella critica sociale: il silenzio rarefatto della mostra è lo stesso, pesante e persistente, che avvolge la tematica dell’Aids: non più mortale, non più in auge né sui media né in arte, ma ancora socialmente invalidante.

Chiara Gheller

Milano // fino al 27 giugno 2015
Elmgreen & Dragset – Stigma
MASSIMO DE CARLO
Via Ventura 5
02 70003927
[email protected]
www.massimodecarlo.com

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44298/elmgreen-dragset-stigma/

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Chiara Gheller

Chiara Gheller

Laureata in Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è specializzata in Critica d’Arte con una tesi volta a interpretare il manufatto artistico come luogo di pacificazione estetico-filosofica tra l’uomo, la psiche e l’oggetto. Oggi lavora come consulente…

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