La mostra comincia da Autobiografia (1970-75), un lavoro dove Fernando De Filippi (Lecce, 1940) dipinge Lenin. Con un approccio concettuale, ricerca documenti dell’uomo nel suo privato, riportandoli su tele grandi e piccole. Il soggetto (Lenin) si impone sull’oggetto (De Filippi). Lo stile pittorico rispecchia il soggetto, per poi appropriarsi della calligrafia. L’artista impara il cirillico e trascrive i testi dello statista russo. Passo successivo è Sostituzione, dove il soggetto che si era già impadronito dell’artista diventa lo stesso artista. Un video ritrae De Filippi che si trasforma in Lenin. Si spersonalizza nel sogno socialista.

Ci sono poi pensieri sull’arte di Marx ed Engels su cartelloni, manifesti, fatti di sabbia e cancellati dalle onde del mare. La comunicazione è diretta al pubblico, sono affissi nelle strade di Parigi, Venezia, New York, nel mondo. L’arte deve essere vista e vissuta nel quotidiano. Gridano in silenzio idee che tutti possono leggere. Sono opere degli Anni Settanta, quando arte e politica erano strettamente connesse.
Giorgia Quadri
Milano // fino al 6 febbraio 2015
Fernando De Filippi – La rivoluzione privata 2
a cura di Angela Madesani
FONDAZIONE MUDIMA
Via Tadino 26
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http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41370/fernando-de-filippi-la-rivoluziona-privata-2/