L’allestimento di Giulia Cenci (Cortona, 1988; vive a Cortona e Den Bosch) delinea un orizzonte sollevato a pochi centimetri dal pavimento. L’ambiente, in una scala cromatica dal bianco al grigio, ospita calchi di: secchi per le pulizie, un piccolo mobile lavatoio, tubi che, sporgendo dalle pareti, dichiarano lo stato non finito dell’edificio. Sono oggetti di uso comune, di cui ci serviamo senza prestarci troppo caso, ma che inevitabilmente entrano a far parte del nostro immaginario. Sono “contenitori di passaggio”, simboli di un perenne non finito dovuto alla loro incessante funzione di routine. In essi persistono tracce del vissuto quotidiano che si accumulano con il passare del tempo. Esposti insieme ai calchi, un tavolo e una sedia da giardino sono stati levigati dall’artista che, così facendo, ne ha accelerato il naturale processo di erosione.
Carolina Gestri
Pistoia // fino all’8 novembre 2014
Giulia Cenci – La terra bassa
SPAZIOA
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