I disegni a china e matita di Katja Davar (Londra, 1968), eseguiti a mano libera o per mezzo di matrici costruite dall’artista, derivano dalla combinazione di diversi moduli grafici (pseudo-ideogrammi, raggi, ramificazioni, linee curve) e tendono all’astrazione, nonostante qualche richiamo al mondo naturale. Il video, al piano seminterrato, rielabora forme e suggestioni analoghe, questa volta a partire da stoffe con motivi geometrici, collane di perle, meduse. Le sculture di Nele Waldert (Düsseldorf, 1964), in terracotta, vetro o ceramica, animano lo spazio con personaggi antropomorfi e animali dai tratti ridotti all’essenziale; sono i dettagli surreali che occasionalmente ne completano la figura a spezzare l’omogeneità somatica del gruppo, oltre a conferire all’insieme un aspetto fiabesco.
Le due artiste vivono nel cuore della regione renana, in Italia si sono viste poco (Katja Davar inaugura qui la sua prima personale) ed entrambe concepiscono i propri lavori come manufatti artigianali. Comune a entrambe è una certa eleganza, che rende gli esiti delle rispettive ricerche, benché molto diversi, decisamente ben assemblati.
Sara Boggio
Milano // fino al 12 settembre 2014
Katja Davar – Lettura di un’onda
Nele Waldert – Della dissimulazione onesta
a cura di Veronica Liotti
EFFEARTE
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