Nemo propheta in patria. La Galleria Zak in tour

Palazzo Chigi Zondadari, Siena - fino al 14 marzo 2014. Al via il secondo appuntamento della Galleria Zak di Monteriggioni con il suo “Zak Project Space in Tour”. Con una personale di Alessandro Cardinale che guarda alla Cina.

Questa volta, dopo Palazzo Fani Mignanelli, la location è Palazzo Chigi Zondadari, nel cuore di una Siena che fatica a mettere in scena il contemporaneo nei luoghi “ufficiali”. Due gli obiettivi che si prefigge l’ideatrice dello Zak Project Space in Tour, Gaia Pasi. Il primo è riqualificare immobili di prestigio in disuso: “A causa della crisi”, dice la curatrice, “molti fondi di indubbio valore economico o strutturale hanno difficoltà a essere riusati dopo un lungo periodo di abbandono e l’obiettivo primario del tour è riqualificarli portandoci un’intera collezione d’arte contemporanea o una mostra d’arte. Negli Stati Uniti è già da molto tempo che assistiamo alla nascita delle temporary gallery, cioè estemporanee gallerie d’arte nate, per brevi periodi, in luoghi non comuni ma atti, per le loro qualità strutturali, ad accogliere opere d’arte. Mi sembrava perciò una bella sfida poter selezionare immobili adeguati e dare loro una nuova vita grazie all’arte”. Il secondo obiettivo è portare in questi luoghi artisti e opere che altrimenti sarebbero visibili sono in galleria: “L’arte, infatti, adesso ha bisogno di soluzioni diverse dalla galleria tradizionale”, conclude Pasi. Una sfida che porterà Zak per tutto il 2014 in altri suggestivi luoghi in giro per l’Italia: i prossimi appuntamenti saranno a Roma, Napoli, Siracusa, Bologna e Milano, ovviamente in stabili di prestigio, così come vuole lo spirito del progetto.

In mostra a Siena, quattordici opere divise in tre gruppi che rappresentano la ricerca attuale di Alessandro Cardinale (Camposanpiero, 1977): Le Graffiature (2011-13), I frammenti di memoria (2012-13) e i Nu – Shu (2013-14). Le prime due serie hanno come principale obiettivo quello di ribaltare il concetto di scultura tradizionale, utilizzando però i suoi elementi specifici quali il gesto del “togliere”, la luce, il rapporto tra pieni e vuoti, la pesantezza e la monumentalità. Ne vengono fuori installazioni che sculture non sono. I frammenti sono idee e suggestioni del vissuto dell’artista che escono da piccole scatole di legno sotto forma di ombre rivelate da luci fisse proiettate sulla parete bianca. Le graffiature, invece, sono lastre di plexiglas annerite con acrilico e graffiate togliendo il colore in eccesso.
Nei Nu – Shu (il linguaggio segreto cinese delle donne della regione dello Hunan) è il concetto di “linguaggio segreto e criptato” che ha interessato Cardinale, il quale crea ritratti singoli di donna attraverso barrette di legno sapientemente sagomate e poste l’una vicino all’altra. L’immagine femminile si rivela, in una visione d’insieme, allo spettatore solo da una determinata posizione e a una precisa distanza dall’opera. È esposta poi una variante a base quadrata dalla quale si possono distinguere due volti: qui entra in gioco il concetto di laotong e cioè, come spiega Cardinale, “il rapporto di profonda amicizia ed empatia che lega due donne scelte in tenera età e unite nella condivisione di una serie di valori”.

Alessandra Marzuoli

Siena // fino al 14 marzo 2014
Alessandro Cardinale – Sub-Track
a cura di Gaia Pasi
PALAZZO CHIGI ZONDADARI
Via Banchi di Sotto 42/44
346 9437211 / 339 1020676
[email protected]

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Alessandra Marzuoli

Alessandra Marzuoli

Alessandra Marzuoli nasce in Toscana nel 1972. Si laurea nel 1997 in Lettere Moderne con una tesi in Storia dell'arte contemporanea sugli artisti del ferro battuto toscano neo-gotici e liberty, presso l'Università degli Studi di Siena. Nel 2000 consegue il…

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